LA FINE DEGLI F35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2013 @ 6:49 am

“F” come “fine”, “F” come “era ora!”

Pochi giorni fa il Pentagono USA aveva interotto i voli di prova degli F35 a causa della loro inaffidabilità. Ora l’ “Operation Test and Evaluation Directorate” ha inoltrato un rapporto al capo di stato maggiore delle forze armate USA, rapporto pubblicato a stralci da diversi media internazionali, fra cui il Der Spiegel: “L’F35 ha problemi di sicurezza gravissimi fra i quali la insufficiente visibilità da parte del pilota, per cui sarebbe molo facilmente abbattibile in combattimento. Inoltre è stata riscontrata l’estrema difficoltà se non l’impossibilità per il pilota di abbandonare l’aereo una volta colpito”.

 

A quetso punto Vogliamo augurarci:

1) che l’Italia cancelli l’ordine di acquisto dei 90 caccia ordinati. Si parlava di circa €100 milioni cadauno, anche se non si comprende come il prezzo avrebbe potuto rimanere tale di fronte ad un costo di produzione salto ad oltre 250 milioni di dollari USA;

2) che l’Italia eventualmente reclami la restituzione dei circa €2 miliardi già pagati a titolo di “partecipazione al progetto” a causa dei macroscopici ed incredibili errori di progettazione: ad esempio,  l’impossibilità di volare a non meno 35 km da un temporale (!!); l’impossibilità dell’aereo di agganciare il cavo di arresto in fase di atterraggio su di una portaerei, dovuta alla eccessiva vicinanza del gancio al carrello (ruote) di atterraggio, che urtando il cavo lo abbassa rendendolo irraggiungibile dal gancio: per ovviare a questo inconveniente si dovrebbe “allungare l’aereo” (!), il che dimostra un palese, incredibile e inaccettabile  errore concettuale del progetto;

3) che le somme così “recuperate” (fra costo di acquisto e di gestione, calcolate quest’ultime dagli USA doppie rispetto all’acquisto) pari complessivamente a non meno di 30-40 miliardi di euro)  siano immediatamente destinate alla defiscalizzazione del Sistema Italia (famiglie e piccole imprese);

4) che il (prossimo) governo italiano riveda la legge che nel dicembre 2012 ha assegnato al Ministero della Difesa oltre 200 miliardi di euro da investire “a sua discrezione” senza ulteriore preventivo controllo parlamentare. Ciò a causa della dimostrata inaffidabilità di certe decisioni di investimento.

E’ chiedere troppo?  Spes ultima dea …

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.