1919 -2013 -…. IERI, OGGI E (SPERIAMO NON) DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 3:13 pm

Detto altrimenti: a pensar male … 

1919 – Avevamo vinto la guerra ma. Ma fummo specialisti nell’esaltare la nostra unica grande battaglia persa (Caporetto) e non le tante vinte, mentre i Francesi fecero l’opposto: passarono sotto silenzio le loro moltissime “Caporetto” ed esaltarono l’unica loro vittoria (la Marna). Insistemmo per avere la Croazia (che sarebbe stato un debito!) e perdemmo Fiume.  E poi, nonostante il forte substrato elettorale (v’era stato il suffragio universale), il governo non avviò le molte riforme necessarie e possibili che avrebbero evitato all’Italia di cadere preda di Mussolini, cioè di uno che gridava contro tutti e contro tutto, che voleva abolire tutti i partiti, tutti i sindacati, il senato, le spa, le banche il mercato azionario, etc.. Mussolini che trovò seguaci fra i reduci (disoccupati e scontenti) …

2013 – La situazione è ben diversa. Noi non siamo autolesionisti, non abbiamo uno che dice che l’italia è praticamente già fuori dall’euro. No, da noi non c’è stato uno che per 20 anni ha avuto una stragrande maggioranza in parlamento e che non ha fatto riforme perché tanto non ce n’era bisogno …. non c’è oggi uno che grida contro tutto e contro tutti … no. Noi non abbiamo reduci dagli studi o da un  lavoro che siano disoccupati e scontenti, no … ci mancherebbe altro … oggi l’è tut n’autro ciulè, è tutto un altro ciullare (dialetto piemontese doc).

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.