19 MARZO, SAN GIUSEPPE, SAN BEPPE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Marzo, 2013 @ 8:12 am

Detto altrimenti: quindi auguri a tutti, anche ai Beppe ..

Caro Beppe, auguri. Sai, al di là del fatto che non ti ho votato, ti faccio i miei auguri più sinceri per una vita serena. Vita serena anche sul piano della politica. Io non ti ho votato ma ti capisco. Capisco la tua angoscia di questi giorni. Infatti, dopo tanto viaggiare, urlare, “webbare”, dopo tanti soldi fatti investire dai tuoi, oggi c’è solo da sperare che quella sparuta pattuglia di “traditori” non si renda conto che di colpo, quasi a sua insaputa, non si renda conto, dicevo, di essersi venuta a trovare in una “posizione scilipotica”, cioè di essere l’ago della bilancia. E se lo capissero loro, potrebbero capirlo anche altri, che, stando sotto la tua cappella sono numeri, ma che, passando sotto altra cappella, sarebbero venerati come “salvatori della patria”.

 

Certo che è triste, molto triste per te, anche perché tu non li potresti accusare di scilipotismo, perché la loro iniziale mossa controvento (di bolina, contro la tua irruente mistralata) non è stata frutto di un calcolo scilipotico, ma di un guizzo di dignità, di orgoglio, di coscienza, di “cogito ergo sum”. Caro Beppe, teniamo per noi due queste riflessioni, mi raccomando. Se la cosa dovesse entrare in circolo sul web, potrebbe far nascere qualche idea balzana in capo a qualche “traditore” della prima o della seconda ora … per carità, stiamo bene attenti …

E poi, c’è un altro motivo di preoccupazione, ed anche per questo desidero augurarti ogni bene nel giorno del tuo onomastico. Si tratta di un motivo molto prosaico, terra terra, vile direi, e riguarda le palanche, i dineè, i soldi. Infatti la tua rigorosa e morale parsimonia che impone ai tuoi boys una rigorosa riduzione degli emolumenti, si scontra contro il canto delle sirene degli altri gruppi che tale riduzione non l’hanno ancora applicata. E quindi, hai visto mai che qualcuno dei tuoi faccia un’ulteriore riflessione? Quale? Eccola. “Il Movimento mi ha scaricato. Ma io non mi scarico (dimetto) da senatore, mica sono matto, io! Tengo famiglia … e chi me lo fa fare di rinunciare a paga e pensione? Di ‘sti tempi … poi … Fa presto a parlare Beppe, coi suoi milioni di euro l’anno che guadagna, le sue ville, che poi il camper ce lo ha fatto pagare a noi … mica come me … che ero disoccupato …”.

Misericordia verso tutti, mi raccomando ...

Quindi Beppe, bene hai fatto a passare dalla “condanna espulsiva” al “misericordioso perdono di trattenimento, perchè l’espulsione sarebbe stata dal Movimento, non dal senato. Questo  è l’anello debole della catena e il passaggio delicato della tua ira funesta. Infatti all’inizio avevi detto: “Traggano loro le conseguenze”  cioè si dimettano loro da senatori, ma siccome loro non lo stavano facendo, tu li hai “perdonati”, che se li espellevi tu loro per ripicca restavano al senato e li avevi contro (belan che furbo che sei!). Anche per  smorzare la pericolosa reazione democratica a catena già avviata e per non fare tu stesso uno sbianco).  D’altra parte il nostro Papa Francesco ci ha appena ricordato che la nostra prima virtù deve essere la misericordia. La misericordia che rientra sempre negli insegnamenti dei profeti, anche in quelli del profeta tuo collega che non mi permetto di nominare, il quale nel suo saluto recita: “La pace sia con te, e la misericordia di Dio, e le sue benedizioni” (salam aleikum, va rahmal liali, va barakatu”).

Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo ...

E poi, come fare a non lodarti per quell’altra furbata: moltissimi candidati parlamentari scelti quasi a caso, 50 preferenze raccattate al bar ed ecco una verniciata di democrazia (formale) in faccia a tutti. Persone semplici, così le manovri meglio. Invece, per i portaborse, belin se l’hai fatta la cernita!  Avremo dei plurilaureati (magari alla Bocconi, mi vien da ridere!) che si sforzeranno di far capire ai loro capi (parlamentari) i concetti dell’economia, della finanza, etc.. così almento nelle commissioni parlamentari i tuoi  non faranno la figura dei “nesci” (uso il dialetto genovese cusci ne capimmu solu niatri, in segretu, e i iatri nu ne capiscian un belin de ninte!)

 

 

Poi bene hai fatto, Beppe,  ad inserire due tutori a tutela dei due (… minorenni?)  capi gruppo di camera e senato. E che? Che pretendevano? Di esporre a terzi ciò che avevano vissuto di persona? No, molto meglio far comunicare all’esterno da parte di due non parlamentari che non hanno vissuto di persona gli eventi che poi comunicano all’esterno, nella versione del Quinto Vangelo: il Vangelo secondo Beppe. Bravo Beppe, una gran furbata, t’ei miga nesciu tie … Una furbata in linea con quella di non parlare con la stampa italiana, di non far contattare i tuoi da nessuno, insomma, come le tre scimmiette: non devono vedere, sentire, parlare. Guai, perchè potrebbero convincersi che “la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’uno e dell’altra” (firmato A. Manzoni).

 Scimmiette? Ecco, al riguardo permettimi di darti un piccolo consiglio: io sono nato, cresciuto, e “studiato” a Genova, in Via Rodi, 10 (Arbà, quartiere di Albaro, la collina dei signori  …) ma il mi’ babbo, maresciallo CC, un toscanaccio di quelli “maledetti”  da Curzio Malaparte, diceva: “Più una scimmia (o uno scimmione, fa lo stesso, n.d.r.) sale in alto, più le (gli)si vede il culo” (cioè, più mostra le sue vergogne, il suo lato debole …, n.d.r.)

Buon onomastico, Beppe!

Dice … ma tu, blogger dei miei stivali, devi rispettare gli elettori! Certo, rispondo, ma hanno cominciato loro … a dire che noi che vogliamo una evoluzione morale e democratica del sistema e non una rivoluzione al buio che puzza di autoritarismo , siamo dei “morti viventi” … hanno cominciato loro … non sono stato io, non sono stato … nu sun stetu mi, pe ninte(belan, ti se che nu me ricordu ciù u seneise?)