MPS VERITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2013 @ 4:34 pm

Detto altrimenti i bilanci, ora “veri” dicono che … che in due anni la banca ha perso sette miliardi di euro.

… ma è la foto o la banca a reclinarsi …?

Ogni perdita economica riduce il patrimonio. Patrimonio che peraltro si dichiara “rafforzato” dal prestito del Tesoro di 4 miliardi ad interesse. Ma se si tratta di un prestito ad interesse, non è “patrimonio attivo” ma un ulteriore debito, che aumenta il passivo patrimoniale non l’attivo e quindi diminuisce il valore patrimoniale netto, non l’aumenta. Vabbè … ma questi sono dettagli … E intanto si va affermando che, ove mancassero i 500 milioni da pagare gli interessi al Tesoro, li si pagheranno in azioni, per cui il Tesoro diverrà, piano piano, l’azionista (di riferimento? Principale? Di maggioranza relativa? Assoluta?) della banca. Eh si … è proprio il caso di “pubblicizzarle” (il contrario di privatizzarle) queste banche, perché fino a quando va bene, si pagano stipendi e buonuscite milionarie (uei, raga …. on mi dite che quando siamo passati dalle lire all’euro voi avete detto: “Quanto era la mia buonuscita? Quaranta milioni (di lire, n.d.r.)? Ebbene, resti tale: quaranta milioni (di euro, n.d.r.) … Non ci posso credere!

E se va male? Se va male, se “si è venuta creando una situazione” (negativa, n.d.r), interviene il Tesoro, cioè lo Stato, cioè noi … il pubblico … ed allora, visto che le banche sono “alimentate” con denaro pubblico, che siano pubbliche!

In compenso … in compenso cosa? In compenso niente! Infatti l’economia in ”recestagnazione” non autorizza piani di ripresa se non basati su chiusura di finali (200 entro marzo e 200 entro dicembre), la riduzione del personale (-2565 dipendenti, a valere sulla riduzione di 4.640 prevista entro il 2015).

Che dire? Tutto è successo per due motivi:

1) la banca, invece di “fare banca” (raccogliere risparmio e prestarlo a chi lo richiede), si è messa “fare finanza”, cioè a “giocare”, a “speculare” in borsa, su titoli, su mille operazioni finanziarie d’ogni tipo … “tanto noi siamo to big ti fail, to important to jail, troppo grandi per essere lasciati fallire, troppo importanti per essere incarcerati”. Ma il rallentamento dell’economia ha rallentato il gioco e l’ultimo della fila …, aspetta aspetta, si è trovato in mano un cerino acceso quasi del tutto consumato che gli ha bruciato le dita;
2) chi ha operato, con ogni probabilità (aspettiamo le sentenze definitive) avrebbe approfittato della sua posizione per far sì che sui suoi conti correnti, a sua insaputa, arrivassero decine e decine di milioni di euro. Ma fosse tutto li, il danno! E invece no, Perché l’interesse (illecito e privato) a (comunque) intascare la “provvigione”, ha spinto quei signori verso operazioni che hanno semidistrutto la banca: ed ecco un danno ben maggiore della “provvigione” (illecitamente) percepita!

Eppure, le banche sono super controllate: dalla Banca d’Italia; dalle direttive ABI (la loro associazione di categoria); dai loro stessi Consigli di Amministrazione; dai collegi sindacali; dai revisori esterni; dai certificatori dei bilanci e della “qualità”… insomma, manca solo il controllo del parroco – o del vescovo per le banche di dimensioni maggiori – e poi siamo al completo.

Che? Che dite? Manca il Papa? No, non disturbo Papa Francesco perché presto dovrà controllare la sua delle banche … e avrà il suo bel daffare … no … non lo assilliamo …