LE CONTRADDIZIONI DI GRILLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2013 @ 7:40 pm

Detto altrimenti: le contraddizioni del grillopensiero, l’unico pensiero. Gli altri? Copia-incolla …

Il governo non serve! Però se lo danno a te, si?!

Ma se Napolitano conferisse a te l’incarico che hai meno voto della coalizione di sinistra, poi ti presenti in Parlamento a chiedere la fiducia a quelli che hai vaffanculato fino a un minuto prima?

In passato i governi hanno fatto molti danni? Si è vero, ma se tu puoi parlare così è perché non hanno distrutto la democrazia, che è malata … d’accordo, ma la malattia non conduce necessariamente alla morte: infatti può condurre anche alla sola invalidità ma soprattutto, la malattia, se ben curata, spesso conduce anche alla guarigione, e tu, invece, la democrazia la vuoi uccidere, mi pare … con il tuo “voglio il 100%!”

Triste, Beppe, tristissimo, il teatrino delle marionette senza un guizzo di pensiero proprio che tu mandi avanti a ripetere le stesse cose, a recitare il copione …mi riferisco al piano istituzionale … sugli altri argomenti vedremo appena si inizierà a lavorare …

No Beppe. se tu andassi al governo, io sarei all’opposizione, anche se per me il primo problema da risolvere è quello morale. Solo che io anelo ad una morale democratica, non monocratica.

Ma non ti riconosco proprio alcun merito? No, non è così … le acque le hai ben smosse. Ma ora occorre governare, non stressare il sistema con l’obiettivo del “tanto peggio tanto meglio”. C’è già troppa gente che star peggio di così non può. Perché vuoi puntare sulla crescita del loro numero? Tu sicuramente puoi permetterti di sopportare aumento delle tasse, diminuzione del welfare, etc.. TU hai i soldi, te li sei guadagnati. Ma c’è tanta altra gente che ha sudato una vita e non può permettersi questo lusso. Cosa prometti loro? Una rivoluzione sociale, politica, economica, abbozzata in venti capitoletti? Non ti pare un po’ troppo superficiale, ad esempio, il tuo  “usciamo dall’euro con un referendum”? Lo sai, sarebbe ingannare la gente, e tu e Casaleggio lo sapete benissimo: la gente voterebbe con la pancia senza che  capire – almeno nella stragrande maggioranza dei casi –  quali sarebbero gli  effetti di una simile decisione. In altre parole; daresti loro molta, tanta democrazia formale ma li deruberesti della loro democrazia sostanziale. Dai Beppe, che ne capimmu, niatri nu semmu nesci, ci capiamo, non siamo stupidi: né tu né io. Te lo dico in altri dialetti, così la capisce mezza Italia: “accà nisciuno è fesso”; “schersuma nen, nè monsu’;”Co fu? Vossia …  voli babbiare?”; “Oh nini, tira via, gnamo, falla finita co’ ste bischerate, un lo vedi che ‘sta mattina un è serata?”