IL RE E’ NUDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2013 @ 8:21 am

Detto altrimenti: proviamo ad aprire le finestre del nostro cervello, che entri aria fresca … e diciamo pane al pane e vino al vino! Non se ne può più di mezze parole!

Avanti Savoia, caricaaa! (Si fa per dire). E ti pareva…. ecco le critiche all’operato del Presidente Napolitano … critiche? Certo, e da chi?

1) Dal PDL,  insieme alla Lega responsabile
a. del Porcellum che ha causato l’ingovernabilità;
b. nonostante gli anni passati a governare con maggioranze numericamente forti, responsabile …
i. per non avere attuato le riforme necessarie;
ii. per non avere predisposto un piano anti crisi (ma già … la crisi non esiste, diceva il suo proprietario …);
c. di agire soprattutto preoccupato di garantire l’immunità permanente al suddetto proprietario, almeno sino al maturare delle prescrizioni e/o della nomina a Presidente della Repubblica e/o dell’età (ancor più) avanzata che escluda il carcere;

Telecomando politico – Schiacciare tasto verde, per far dire “Si”; rosso, per far dire “No”; giallo, per far dire “Vedremo”.

2) dai Grillini … da chi poi? E da chi, in particolare? Da un ex impiegato di …. secondo? Terzo livello, diventato in un mese nientepopodimenoche capo (del suo) gruppo al Senato! Da una persona che palesemente è teleguidata, che prima di aprire bocca ascolta bene ciò che gli viene dettato all’auricolare con il telecomando (v. foto), che guarda la sua collega capa deputati per cercare un cenno di consenso a quello che sta per dire, (tipo “rassicurami!”), impressione ed espressione vivente (vivente?) del vuoto politico assoluto e di dignità personale e del pieno pieno di … sudditanza completa. Carneade, chi era costui, direbbe il Manzoni! Ma almeno i giovani deputati grillini che hanno preso la parola in occasione del marò affair … ovviamente si erano preparati … ma almeno si vedeva che capivano ciò che dicevano, condividevano le proprie affermazioni, che ci mettevano convinzione, condivisione, calore, che esprimevano contenuti. Ecco, non ho condiviso al 100% le loro critiche … (forse mi sono fermato al 75%) ma ho apprezzato il loro modo di “esserci” in proprio, di fare ragionare il proprio cervello, di pensare e parlare con – passione, non com-passione-volmente come il loro collega parlamentare capo senatore!

Scusatemi, ma quando la se ghe vol, la se ghe vol (dialetto trentino. In romanesco, dialetto della zona delle riunioni dei senatori e dei deputati, suona così: quanno ce vo’ ce vo’).