MARIA LIA GUARDINI – Gruppo di lettura nella Biblioteca civica di Trento

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Aprile, 2013 @ 12:26 pm

Detto altrimenti: con Apuleio prosegue la lettura e il commento di classici. Prossima riunione sempre su Apuleio, il 23 aprile. Ne seguiranno altre due su Virgilio: Bucoliche e Georgiche.

Amore e Psiche

APULEIO – Le Metamorfosi. Il compito a casa era la lettura della favola di Amore e Psiche, ma noi “alunni” abbiano letto molto di più … Certo che la nostra lettura ci fa comprendere ed apprezzare solo il primo livello dei significati. Per arrivare al secondo livello occorre la spiegazione della Prof, ormai nostra amica (Prof, neologismo, sostantivo maschile o femminile, a seconda dei casi: “il Prof”, “la Prof”. Stesso termine per i due plurali. Si scrive non puntato e normalmente con la lettera minuscola, ma quando la prof è così amica e apprezzata, si preferisce scrivere “Prof”).

Apuleio, il romanzo, all’interno del genere satirico, contiene una estrema varietà di linguaggi, di personaggi, di storie, ma soprattutto di significati. Più complesso del suo predecessore romanzo greco.
In Petronio prevaleva la pars destruens, espressa in modo molto vellutato, quasi nascosto, per superare la censura dell’epoca. In Apuleio prevale la pars costruens, cioè il racconto è finalizzato alla soluzione dei problemi, alla “salvezza” dei personaggi, salvezza che arriva per concessione degli dei (di Dio, diremmo oggi).

La struttura del racconto parrebbe opera di un moderno registra cinematografico o teatrale: una storia si interrompe per contenerne un’altra e così via. realtà e fantasia, umanità, mito dramma (nel senso di azione). Alcuni temi paiono essere stati presi a modello migliaia di anni dopo da altri scrittori, ma invece testimoniano una immanenza naturale della letteratura “a prescindere”, cioè a prescindere dal fatto che gli autori “successivi” abbiano potuto leggere o meno i loro colleghi “anteriori”.

A parte quindi il godersi l’aspetto superficiale, resta l’arricchimento dell’apprendimento, della “palestra di roccia” che siamo condotti a frequentare dietro la nostra prof capocordata, per scalare con successo e in totale sicurezza (di noi stessi) la parete dei significati più profondi di una lettura, di un fatto, di un avvenimento.

Abbiamo fatto un cenno alla necessità di eventualmente aggiornare i criteri di insegnamento ai giovani di queste materie, e come i libri “di carta” non possano (e non dovrebbero n. d. r. e di tutti i partecipanti) essere sostituiti dai libri virtuali via internet. Il libro di carta è come una foto stampata; la osservi, la rigiri fra le mani, ti ci soffermi … il libro web è come un film: scorre via, istante dopo istante, è imprendibile dalle dita della mani e sfugge dalle “dita” della mente.