PENSIERI IN LIBERTA’ – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Febbraio, 2012 @ 7:08 am

DETTO ALTRIMENTI: AUTONOMIA NEGATA? “IO NON CI STO”

Questa volta, dopo gli alunni delle elementari e gli allievi delle superiori, abbiamo chiesto ad alcuni studenti universitari di esprimersi a ruota libera sul tema “ Tutti devono contribuire al risanamento dello Stato. Anche le Provincie Autonome. Tutti devono fornire risorse per ridurre il debito pubblico e quindi gli interessi passivi e quindi il debito pubblico, etc.” Ecco, a giudizio di una commissione di docenti, le risposte più rilevanti.

    1. 1. Diceva quel tale: la crisi non c’è, i ristoranti sono pieni di gente. Forse voleva dire: guardate che c’è una certa parte della popolazione che ha più soldi di quanto non risulti dalle tasse che paga e che quindi può essere spremuta per riversare denari privati nella cassa pubblica, a risanamento dei conti pubblici. Quel tale ceramente si riferiva ai ristoranti della Brianza, di Roma e delle coste della Sardegna …  è sicuramente lì che fra le righe indicava di andare a prendere i soldi …
    2. Oggi con le liberalizzazioni, si vuole aprire il mercato alla concorrenza, si vuole migliorare la qualità dei servizi da parte della spinta delle regole del mercato, per far sì che diminuisca il costo di molti servizi a vantaggio dei cittadini, i quali quindi, fra l’altro, … potranno meglio sopportare un aggravio fiscale? Ma allora … che fai? Da una parte me li dai e dall’altra me li riprendi?
    3. Le nostre due Provincie Autonome di Trento e Bolzano sarebbero chiamate, entro due anni, a ridurre di un terzo i propri bilanci. Un terzo? Ah, deve essere la stessa misura di cui viene ridotta la spesa corrente dello Stato. Se fosse così … (prima precondizione). Ma, questi fondi, li volete per destinarli a chi? A parte la garanzia costituzionale e per Bolzano anche quella internazionale, forse per riversarli in un recipiente sano (seconda precondizione)? Potrebbe anche andar bene. Sì, perchè essere chiamati a pagare perchè poi i denari siano  poi riversati in un recipiente ancora pieno di buchi d’ogni sorta, no … “io non ci sto”.
    4. Livellamento, espressione negativa, verso il basso. Uguaglianza, espressione positiva, verso l’alto. Cosa si vuole fare?
    5. Trentino 60 anni fa. Le ragazze delle valli “andavano a servizio” nelle città, presso le case dei “siori” che venivano qui quali turisti. Trentino di oggi: una oculata gestione delle risorse dell’Autonomia (prodotte localmente, si noti!) ci ha trasformato in una delle prime regioni italiane. Ed allora? Il nostro contributo potrebbe essere quello di far vedere agli  altri “come si fa”. Potremmo aprire a Trento una SCUOLA SUPERIORE DI GOVERNO REGIONALE.
    6. Comunque, ci siamo resi disponibili ad assumere la gestione di altre funzioni oggi statali, con costi a nostri carico.  Altre competenze, sì. Minori risorse finanziarie, no. Infatti, posto che si debba far fronte ad un servizio statale che  oggi gestite voi  al costo i 100, noi ce ne facciamo carico e lo gestiamo al costo di 50. Per voi è un minor costo di 100. Per noi un maggior costo di 50 e non una minore disponibilità di 100.
    7. Non ci volete dare altre competenze? Ma dove va a finire il principio di sussidiarietà, che recita “Non faccia l’istituzione di livello superiore ciò che può essere fatto (assai meglio, n.d.r.) dall’istituzione di livello inferiore?
    8. 8. Risparmiare? Ed allora cominciamo dai parlamentari “romani”: stipendi, rimborsi spese, benefit (benefit, già, perché non se ne parla? Anche quelli per familairi e conviventi, sì, avete capito bene, anche conviventi), rendite vitalizie, loro numero eccessivo. Date l’esempio. Solo dopo potrete chiedere sacrifici anche agli altri.
    9. 9. Non vogliamo “creare un altro Stato”, ma stare in uno Stato che  rispetti il frutto della nostra gestione e che aspiri all’Europa, ad una Europa delle Regioni Transfrontaliere, che sono il migliore collante di un’Europa sempre più coesa ad ogni livello.
    10. La negazione dell’Autonomia in una certa area della regione ha inaugurato  – anni fa – la stagione degli attentati. Oggi essa inaugurerebbe la cancellazione di un modello cui tutte le regioni devono tendere.
    11. Diversità è ricchezza. No quindi all’omologazioni anche culturale su schemi di vita, di governo, di abitudini che non ci appartengono.
    12. Il Presidente Monti ha dichiarato . “La ricchezza non è una cosa negativa, sempre che sia stata ottenuta in modo corretto e non da posizioni di monopolio”. E’ il caso nostro.
    13. Si comincino a recuperare denari là dove vengono sprecati, non sottraendoli là dove vengono investiti proficuamente.
    14. �

      Sostiene Dellai ...

      “Cosa volete, che per protesta, blocchiamo il traffico lungo l’asse del Brennero?” (n.d.r.: questa frase è stata riportata nonostante ci fosse stato dichiarato che era solo una battuta, una sorta di provocazione. Lo studente ha proseguito così): … “Volevo dire che la gestione locale dell’Autobrennero è una risorsa per noi, per l’intero Paese e soprattutto per la stessa Europa e quindi non deve essere messa a gara. D’altra parte l’UE di eccezioni ne sta ben facendo, sia pure obtorto collo (GB docet!). Quanto poi all’iniziativa di Durnwalder (L’Adige, 4 febbraio 2012, prima pagina) di reclamare contro una eccessiva presenza trentina nell’organico del personale dell’A22, a parte un parziale riequilibrio rispetto all’era Willeit  (15 anni di regno! Sostiene Dellai), mi pare quanto meno fuori luogo in un momento in cui, viribus unitis, occorrebbe invece far fronte contro l’eventualità di una gara che potrebbe portare la gestione della stessa in mani anche straniere, non altrettanto conoscitrici del territorio, nè coinvolte nei problemi dell’area, nè intenzionate al miglioramento di un Sistema di Mobilità Europa, nè al reivestimento  locale degli utili …”

Zu viele Leute von Trient!

       

15. … interviene  un altro studente: …”a meno che quella di Durni – che non parla mai a vanvera – sia solo un’uscita per accontentare “proteste” interne all’ambiente bolzanino, o, invece non sia piuttosto  l’avvio di una ripresa di quel “Loss von Trient”, in vista di iniziare una contrapposizione sulla cui base, di fronte alle richieste di tagli reclamate da Roma, separare le sorti dell’Alto Adige da quelle del Trentino. A pensar male …”