IL GOVERNATORE DELLAI PROMUOVE GLI “STATI GENERALI” PER LA CRESCITA DEL TRENTINO … CONTRIBUIAMO CON UN “CONCORSO DI IDEE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Febbraio, 2012 @ 8:03 am

Detto altrimenti: non basta avere i conti in ordine. Occorre crescere. E la scelta di un modello di sviluppo eventualmente anche diverso ma più adatto al momento è di per sé un crescita.

Trentino? Dolomiti, boschi. Questa è l’immagine un po’ superficiale che “in Italia” si ha di questa Terra. Dirò di più. Talvolta mi è capitato di sentire:
o “Questa estate vado in vacanza in Trentino, a Selva Valgardena”
o “Tu in qual delle due regioni (sic) vivi, in Trentino o in Alto Adige?”
o “Trento? Vicino a Trieste!” (In realtà sono “solo” 350 km, quanti da Trento a Genova, ma nessuno si sognerebbe di dire: “Trento? Vicino a Genova!”)
o “Trento? ma li parlate tutti tedesco!”

Luci e lucci rivani

Molta distrazione, non c’è dubbio. Tuttavia anche all’interno della “Regione Trentino” vi è una certa predisposizione ad ignorarne qualche aspetto: i laghi, ad esempio, e soprattutto “il” Lago, cioè l’Alto Garda Trentino. Infatti, quando mi trasferii a Trento da Milano, 25 anni fa, tutti si sentirono in dovere di portarmi in Bondone ed in Pinè. Poi, scoprii il Garda Trentino una sera d’estate, da solo, per pura combinazione. Ora, non pretendo che il mio caso sia la regola, ci mancherebbe, tuttavia si vive anche di ricordi e quanto allora mi accadde ha mantenuta viva in me questa riflessione, che ogni tanto, come avviene oggi che sto scrivendo, emerge dal mare (anzi … dal lago!) della memoria.

Orbene, se dobbiamo condurre gli “altri” a conoscere tutti gli aspetti del Trentino, allo stesso tempo dobbiamo condurre noi stessi a conoscere e sviluppare tutte le potenzialità di crescita e di sviluppo della nostra Provincia.

Tempo di crisi economica. A maggior ragione occorre reagire, occorre inventarsi qualcosa di nuovo, attivare risorse sino ad oggi inutilizzate, latenti ma con un forte potenziale. Ho già scritto alcune mie idee nel precedente intervento “Il Trentino che vorrei” (v. post del 6 dicembre 2011). In questa sede desidero evidenziare un aspetto particolare dei presupposti del nostro sviluppo. E cioè l’atteggiamento mentale, che deve virare dal pur legittimo “noi siamo bravi”, “la Provincia deve e può intervenire”, “lo Stato ci chiede troppo”, “l’Alto Adige .. si vabbè, ma anche noi non siamo male”, “il Garda, si vabbè .. quei de la Busa, quei dei pessat” etc. e dirigere la prora della Nave Trentino verso ulteriori obiettivi, quali la cura attenta di ogni dettaglio anche minimo, la valorizzazione di ogni potenzialità anche lacustre (ad esempio, il Garda Trentino può diventare il Trentino del Garda), l’attenzione verso ogni miglior esempio da seguire (e molti ne troviamo in Alto Adige), la piena consapevolezza di quanto sino a qui è stato realizzato dalla nostra Autonomia e di quanto ancora, “nonostante questi tempi” la nostra Autonomia “può fare” e di quanto ancora, proprio “a causa di questi” tempi, la nostra Autonomia, cioè ognuno di noi, “deve fare”.

Ed allora vi propongo di partecipare, con commenti a questo “post”, al “CONCORSO DI IDEE PER LA CRESCITA DEL TRENTINO”. Per ragioni di spazio e per avere la certezza di essere a Vostra volta letti dal maggior numero possibile di lettori, mi permetto di suggerire a tutti di essere sintetici e brevi nell’esposizione. Vi ringrazio e attendo di leggerVi. Ah, dimenticavo, il premio per i vincitori? La soddisfazione e l’orgoglio di avere aiutato la crescita della nostra Terra e, perché no? … anche della nostra … Acqua!