CARLO GOLDONI, FATTO RIVIVERE A TRENTO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2012 @ 7:37 pm

Detto altrimenti: una simpatica serata presso l’Accademia delle Muse 

Carlo Goldoni

L’Accademia delle Muse. un circolo privato, a Trento, fra amici. Non è l’Accademia della … Crusca, bensì molto meno, tuttavia è quella dei dolci, dei salatini, delle buone bottiglie che “accompagnano” le nostre serate artistiche e di varia umanità. Infatti una volta al mese ci riuniamo e, a turno, invece di raccontare una novella stile Decamerone, ognuno di noi racconta un po’ della sua arte, mestiere, capacità, professione, vita, viaggi etc.. In tal modo si fa musica, poesia, pittura, fotografia, viaggi, teatro e varia umanità e cultura. Teatro? Eccomi a voi. Nell’ultima riunione (6 febbraio 2012) è stata fatta una sintetica ma assolutamente significativa presentazione del commediografo Carlo Goldoni. Nato a Venezia il 25 febbraio 1707, in piena baraonda carnevalesca, da una famiglia di borghesi gaudenti. Muore nel 1793.

Cliccate sulla foto! Le 4 interpreti con Riccardo, l'oste Coronato

E’ quindi a pieno diritto “un uomo del suo secolo”.Amante delle belle donne. Tante. Ma non troppe da impedirgli, fra una e l’altra, di riformare la commedia, decretando di fatto la fine della Commedia dell’Arte (senza copione, con un semplice canovaccio, interpretata da maschere, con battute fisse, molto ripetitive), per far dare vita alla commedia odierna, senza l’uso delle maschere e con i dialoghi scritti. Dalla  relazione:

Cliccate sulla foto: il Conte e Susanna

“Il primo confronto che viene spontaneo è con Moliere, grande drammaturgo satirico, aspro, amaro, pungente, colpisce le storture morali, le false formalità, le ipocrisie anche con tinte violentissime, addirittura con odio verso certe figure umane presentate come abiette. Goldoni anche qui innova: non fa satira, fa solo amabile ironia e quando vuole mettere alla gogna il male lo fa più leggermente che può, perché non è un denunciatore né un riformatore sociale: è solo un cronista attento, divertito e divertente della Venezia settecentesca. Della società lo interessano il costume e i caratteri, non le strutture e le disfunzioni. In lui non ci sono vizi atroci né virtù sublimi, ma uomini e donne nella loro umanità, che lui guarda sorridendo, perché per lui la vita è un gradevole viavai e i contrasti non sono mai esasperati, anzi tendono a comporsi amabilmente, i vizi si attenuano in difetti, le virtù non sono mai austere …”

La Presidente dell'Accademia, Cristina, nelle vesti di Candida

In coda alla relazione, è seguita la rappresentazione di alcuni brevi scene dalla commedia Il ventaglio.. La trama? E’ complicata … la trovate fra i libri di casa vostra o in Internet. Vi dico solo che “tra i personaggi troviamo le tipiche figure femminili goldoniane ben delineate, il tipico nobile che vanta la sua origine ma è senza un soldo, la simpatia dell’Autore per i popolani operosi e anche un pizzico di autobiografia nel finale”.

Attraverso alcune foto, vi presento gli “attori”

– Maria Teresa, interpreta Susanna la merciaia venditrice di ventagli
- Giovanna, nel ruolo del Conte squattrinato
- Cristina, dà voce e immagine alla Signora Candida, innamorata di Evaristo

Mirna, ovvero Giannina al trucco prima di entrare in scena

- Mirna, interpreta Giannina, contadinella innamorata di Crispino e pretesa dall’oste Coronato
- Riccardo, ovvero l’oste Coronato

E allora … buone commedie di Goldoni a tutti!