TRENTINO DI IERI, OGGI, DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Maggio, 2013 @ 1:21 pm

Detto altrimenti: riflessioni su “valli antiche” (ovvero, un sopralluogo a pedali)

Eravamo in tre:la mia auto, la mia bici ed io

Sono andato a pedalare nella Valle del Maso Limarò. Arrivato a Sarche, si prende per Madonna di Campiglio ed al quarto tornate, sulla sinistra si parcheggia su un ampio sterrato. La pista ciclabile inizia alcune decine di metri davanti a voi, sulla destra. state attenti ad attraversare la strada!

Verso nord …

IERI – La pista è stata ricavata nella sede della vecchia strada che unisce le Giudicarie Esteriori (Bleggio, Fiavè, etc) alla Valle del Sarca dalla quale poi si raggiunge Trento. Mentre pedalavo su un asfalto liscio come un biliardo, ripensavo a Don Lorenzo Guetti, nativo di Vigo Lomaso, fondatore della Cooperazione Trentina e fra i primi autonomisti. Autonomista? Certo! Infatti scriveva: “Se un nostro contadino deve far valere le sue ragioni, a chi si rivolge, e soprattutto dove deve andare per trovare un interlocutore? A Innsbruck, naturalmente!” Ora nella prima metà dell’ottocento, v’erano solo i carri i quali percorrevano la strada che io stavo “pedalando”, strada scavata nella roccia strapiombante trecento metri … quanto si impiegava per arrivare a Sarche? E poi, la salita sino a Cadine, la discesa sino a Trento, e da Trento a Innsbruck? Tanto tempo, tanta fatica, fame, sete, tanti denari … il tutto era troppo per i poveri contadini delle Giudicarie. Ed ecco la necessità di “decentrare” i poteri amministrativi quanto meno a Trento.

Affacciandosi dalla ciclabile

OGGI – La ciclabile è completata solo per circa 4,2 km, quelli che fanno evitare le gallerie. I tratti da Sarche all’inizio attuale e dalla fine attuale in avanti sono in costruzione. Al km. 2,6, a destra, il Maso Limarò (limes, confine – del Vescovato – infatti quel maso appartiene alla Curia di Trento e diverrà un bici grill). Tuttavia al km. 2,7 un cancello avverte: “Lavori in corso, divieto di transito”, ma il lucchetto è aperto e io da bravo italiano, proseguo! La ciclabile, larga, asfaltata, sospesa su uno strapiombo di 300 metri, in una valle assolutamente selvaggia, con il Sarca che borbotta sul fondo, il vento del nord che chiacchera con la vegetazione e in alto, verso nord, ora appare ora scompare un’unica costruzione che mi richiama l’idea di un monastero tibetano … Più che una valle, un canyon, da percorrere anche a piedi, sul fondo, partendo da Sarche.

DOMANI – Presto, speriamo, la ciclabile sarà terminata!