IN BICICLETTA, IN UNA “FINESTRA” DI BEL TEMPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2013 @ 7:58 am
Edoardo al nuovo, bellissimo Ponte di Nomi (TN)

Detto altrimenti: ieri, una bella giornata di fine marzo … ops … scusate, di fine maggio!

Infatti noi ciclisti quest’anno dobbiamo guardare con molta attenzione le previsioni meteo e approfittare delle rare giornate di bel tempo, incastonate in una serie di precipitazioni tropicali e nord europee!. Ieri, sole. Oggi, neve a livello collinare!? Scrivevo provocatoriamente “giornata di fine marzo” …. perché “la” situazione climatica sembra abbia dei “ritardi” … Che stia per nascere un nuovo, piccolo micro clima italiano?

Smeraldi liquidi del Leno

A causa di ciò ho anch’io i miei “ritardi”: 250 km in meno pedalati ad oggi rispetto all’anno precedente! E se ne risente e come del poco allenamento! Mi spiego: io ho il “vizio” di bere poco quando pedalo, e invece si dovrebbe bere anche se non si ha sete. Infatti la disidratazione dei muscoli produce crampi. Ebbene, l’anno scorso, essendo più allenato, i primi sintomi di un crampo comparivano dopo 120 km. Quest’anno, dopo 70. Cambierò la borraccia con una più capiente.

Essere o non essere … il nuovo capitano della squadra SKY?

Ma veniamo a noi.  Io, da casa (Trento) vado in stazione a fare due biglietti per il ritorno da Domegliara (€9,30 cadauno, per passeggero e bici). Appuntamento con Edoardo, al “Ponte di Ravina”, dove lui arriva in auto da Cavareno. Ore 08,30. Partiamo, puntuali, con il vento in …  poppa ..uaoo! La mia bici ha un freno che tocca un po’ una ruota. Non riusciamo  rimediare: farò tutta la gita accompagnato da quello zing-zing-zing … pazienza …  Fra freddimo, siamo ben coperti. Al Bicigrill di Nomi sosta fisiologica. Indi via, Borgo Sacco (Rovereto, km, 26 da Ravina) per riempire le borracce. Superata Rovereto e il suo bel fiume Leno, arriviamo al bivio ciclabile Verona-Mori, Riva del Garda.

L’Adige prima di Borghetto

La ciclabile per Verona è sbarrata per lavori. Con una deviazione che ci costerà un + 6 km, si sale verso Mori dove sono dislocate le ammiraglie, i pullman … insomma, tutta la carovana del Giro d’Italia! Uno spettacolo di biciclette favolose, di colori, di campioni inarrivabili! Una foto davanti al bus della squadra Sky: infatti il loro capitano Bradley Wiggins si è ritirato. Loro mi hanno visto passare e mi hanno chiesto se fossi disponibile a sostituirlo a cominciare dalla crono scalata Mori –Polsa, oltre 1.000 metri di dislivello. Io ho accettato, solo che ho specificato che con i miei 81 kg di peso sarei salito a 8 km/h e non a 25! Si sono ritirati per la decisione. Aspetta aspetta … non si facevano più vivi, ed allora io ed Edoardo abbiamo ripreso la strada verso sud. Non sanno cosa si sono persi …

Lungo il percorso Edo fotografa un bel santuario incastonato nei fianchi della montagna. Si chiama …. (chi me lo sa dire?) Prima di Borghetto (km. 56), ci fermiamo per un panino. Qualche foto e via, al “confine (km.61). Immortaliamo il cippo che segnava il confine fra l’Impero Austro Ungarico e il Regno d’Italia. Edo insiste perché io assuma la posa del “Loss von Rom!” Detto, fatto. Da parte mia è uno scherzo. Da parte sua, un po’ meno … Terminata la ciclabile, si va sulla provinciale sinistra Adige, ben asfaltata, che dopo poco diventa la statale n. 12, male asfaltata: “Ecco, vedi, che ti dicevo?” mi grida Edo …

Rom, loss von Trient!

Saliscendi non impegnativi (per Edo) e un po’ faticosi per me ancora troppo appesantito dai cibi invernali e dal poco allenamento (fra ciccia e bici ho almeno 15 kg in più da trasportare). Verso il km. 78 siamo alle “chiuse”: bellissima ansa del fiume, rive rocciose a strapiombo sulla strada, sulle creste circostanti i forti. Dopo qualche foto si riparte ed alle 14,00 arriviamo a Domegliara. In totale, per me, da casa, 86 km..

I “sali”-scendi …

Il treno dell 14,06 è sui binari, ma noi preferiamo non correre. Andiamo al binario 1. Riempiamo le borracce al bar, “obliteriamo”  i biglietti (obliterare – ma parla come mangi, diamine ! – significa annullare, timbrare, non “obliare”, per cui sarebbe sbagliato dire “ho obliterato a casa il biglietto del treno”, n.d.r.), aspettiamo il treno delle 14,27. Alle 15,28 siamo a Trento. Tutto bene ma. Ma cosa? Ma .. che scendendo la scala del sottopasso, a Trento scivolo e mi distorco la caviglia destra (bravo mona!). Ma si può? Speriamo che mi riprenda presto. Nel frattempo, “per fortuna” piove e nevica … così non mi perdo niente!

Pochi km prima di Domegliara
Era prima di Borghetto … ma era troppo bella per non pubblicarla (Foto E.P.)

Bici usate: 2 mtb, la mia una Wilier “24 carati”. Edo una bici nuova con le ruote più grandi, tutta in carbonio. Cibo consumato: a testa, un panizazzo ben imbottito, mele e banane e tanta acqua con Enervit. Spesa complessiva: i soli biglietti FS. Foto scattate: oltre 100. Kg di peso persi (io): uno. Velocità media, comprese le molte soste per mangiare, bere, scattare foto e per la visita alla carovana del   Giro d’italia, 16 kmh. Senza le soste, 20 kmh.

Edo dice: “Quando esco con il mio amico Pio, mi sfianco. Con te, mi riposo”. Morale? Io non devo assolutamente uscire  in bici con Pio!

E dopo? Dopo, alle 1 7,00, al concerto (v. post successivo)