Post 856 – Una tessera unica per parcheggiare in Trentino: un’ulteriore offerta turistica ed un nuovo strumento imprenditoriale locale

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2013 @ 7:23 am

Bolzano sì e noi no? E noi che figli siamo …

Bolzano sta già varando una tessera unica per i parcheggi a livello provinciale e presto uscirà la gara per integrare i parcometri della propria provincia. E noi? Anni fa, quando ero responsabile di una società pubblica della mobilità, iniziai a lanciare il progetto bi-provinciale, coinvolgendo Trento, Bolzano e Rovereto … ma si sa, nemo propheta in patria …

Trentino dai molti Comuni, ogni Comune una diversa tessera parcheggi: un disagio per residenti e turisti. E poi, la crisi: diminuisce l’utilizzo (e l’introito) delle aree blu di parcheggio. Che fare? Occorre fare di necessità virtù: offriamo un migliore servizio alla popolazione ed al turista provinciale ed allo stesso tempo diamo vita ad una nuova attività economica imprenditoriale che può fatturare molti servizi al di fuori della provincia, con ricavi ed utili locali.

Le auto passano il 90% della loro vita con mobilità a velocità zero. A Parigi l’80% dei parcheggi sono interrati, la rete metropolitana a è molto articolata. Sulle strade difficilmente si incontrano ingorghi. A Roma, Genova, Milano, Napoli, Palermo, etc., il contrario. Nelle città italiane – trentine comprese – aumentano le zone blu a pagamento. Ciò per due ragioni: una palese, per garantire la rotazione delle auto in sosta; una meno appariscente, per contribuire a finanziare nuove strutture di parcheggio o pareggiare i costi delle preesistenti, in quanto, per legge, parte di quei ricavi dovrebbero essere reinvestiti nella mobilità. Tuttavia la crisi induce la gente ad usare di meno l’auto e comunque a parcheggiarla in aree non a pagamento. Gli incassi delle società di gestione e dei Comuni diminuiscono: dati rilevati a fine gennaio 2013 ci dicono che in Trentino gli incassi sono calati del 5,9%. Aumentare le aree blu “per reazione” non è corretto e comunque basta. Ed allora, che fare? Progettiamo il futuro. Ecco che fare! Proviamo a vedere come.

1) Adottiamo una gestione unica delle aree e parcheggi di sosta pubblici (di Enti Pubblici e delle loro Spa funzionali, quali ad esempio le SpA fieristiche ed espositive) di tutta la provincia. Gestione unica? Certo! Il Trentino ha 550.000 abitanti, cioè meno di quanti frequentano giornalmente la città di Brescia. E a Brescia esiste un’unica società ed un unico centro di controllo che gestisce e controlla migliaia e migliaia di posti auto si superficie e in struttura: sei addetti, a rotazione fra di loro, garantiscono presidiano la centrale “H24”, cioè 24 ore su 24. Ecco che anche in Trentino si potrebbe concentrare la gestione di tutte le aree di sosta e parcheggio pubbliche, in capo ad un’unica SpA dotata di un’unica centrale di tele gestione e tele controllo. Ogni Comune rimarrebbe assolutamente libero di fissare e di incassare le proprie tariffe; ci sarebbe la massima sicurezza nella gestione del denaro; si avrebbero vantaggi economici e funzionali; sarebbe assicurato un miglior grado di sicurezza per le persone, un migliore, più economico e tempestivo servizio di assistenza tecnica, una migliore fruibilità del territorio da parte del turista e del residente in quanto si doterebbe l’utenza di un’unica tessera della sosta per tutto il territorio provinciale. Il tutto a costi decrescenti e quindi a tariffe potenzialmente decrescenti. Ed allora, perché no?

2) Già in un recente passato, su mia istanza (ero Presidente Amministratore Delegato di una società trentina mista pubblico-privata che dotai di un tale centro di controllo), gestivamo in Trentino una mini rete intercomunale del genere accennato. Inoltre l’allora assessorato provinciale competente, su mia proposta, aveva iniziato a coinvolgere per lettera i Comuni nel censimento delle loro strutture e apparecchiature.

 3) Quanto sopra dovrebbe essere realizzato da una SpA inizialmente a capitale interamente pubblico dei vari Comuni interessati (e successivamente a capitale interamente privato) per consentire agli stessi l’affidamento diretto del servizio. La società si organizzerebbe quindi in modo ottimale sul territorio quanto a gestione della bigliettazione, manutenzione delle apparecchiature, tele gestione, tele controllo (il parcheggio trentino di Piazza fiera è tele controllato da una centrale posta a Milano!), etc..

E già così avremo ottenuto un ottimo risultato. Ma si può fare di più, molto di più. Infatti …

4) … a questo punto infatti i Comuni stipulano convenienti contratti di servizio con la suddetta SpA a garanzia della qualità e del costo del servizio locale e quindi cedono le loro azioni alla popolazione trentina organizzata in Cooperative locali. La SpA è in tal modo privatizzata nel senso anglosassone, cioè diventa “del pubblico” (nel mondo anglosassone “privatizzare” si traduce infatti con l’espressione “to go public”), non diventa cioè proprietà dell’imprenditore privato di turno.

5) I Comuni interessati lanciano quindi un bando consortile per la gestione del servizio della sosta sulle aree già gestite dalla SpA, a condizioni non inferiori a quelle già negoziate con la ex loro SpA, la quale, partecipando, avrebbe ottime probabilità di vittoria essendo già organizzata sul territorio più, prima e meglio di qualunque altro possibile concorrente.

6) Essendo ora la SpA completamente a capitale privato, potrebbe inoltre liberamente acquisire la tele gestione, il tele controllo e la manutenzione di strutture e aree private provinciali e non, ed infine potrebbe partecipare ad appalti pubblici in ogni parte del territorio nazionale, con aumento del fatturato e dell’utile, il che potrebbe consentile di applicare condizioni sempre più favorevoli alla popolazione ed ai turisti locali.

Il personale che in parte si libererebbe a seguito degli accorpamenti potrebbe essere utilizzato per il servizio del controllo della sosta di superficie.

Gli utenti residenti diventerebbero “cittadini proprietari” della SpA di gestione del servizio di cui loro stessi usufruiscono. In altre parole, sotto questo profilo, si tratta di applicare anche in questa materia il concetto della Cooperazione.

Inoltre, si tratta di integrare la prestazione di un Servizio Pubblico Locale all’interno della Provincia /Regione con la vendita dello stesso servizio al di fuori del territorio provinciale/regionale.

Il progetto ha un certo grado di complessità, ma in Trentino esiste già il know how tecnico, manageriale e “cooperativistico” necessario. Manca solo la decisione politica. Inoltre il progetto è sviluppabile modularmente, cioè anche per fasi ed aree successive, ad esempio iniziando – e non la indico a caso – dalla zona dell’Altogarda Trentino. Infine esso può essere facilmente esteso anche a livello regionale, tenendo conto che Bolzano è già molto avanti per la sua provincia. Infatti, non esistono forse già le tessere Superski Dolomiti e Skirama? Quale altra migliore testimonianza della fattibilità del progetto Parking Provinciale/Regionale?

Da dove può prendere l’avvio il progetto? Da una iniziativa della PAT, delle Comunità di Valle, della Cooperazione, dei Sindaci interessati?

Credo di potere affermare quanto sopra a buona ragione. Infatti – e perdonerete l’auti citazione - sono stato Ammistratore di Genova Parcheggi SpA; Vicepresidente Interbrennero; Consigliere di Amministrazione del Geie ATT3; Presidente Amministratore Delegato di APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA – Riva del Garda; Consigliere Nazionale AIPARK.