POST 863 – LA NUOVA “FUNIBICI” DA TRENTO AL … MONTE BONDONE: SI o NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2013 @ 6:23 am

Detto altrimenti: … in FUNIVIA da Trento a Trento 2000! Favorevoli o contrari?

Trento ha due montagne “sciistiche” a ridosso: il Bondone e la Paganella, nessuna delle due direttamente collegata con impianti funiviari alla città capoluogo o comunqiue al fondovalle. Anni fa si costruì la direttissima a Cima Paganella, ma poi, per motivi che non è il caso qui di riesumare, la si dismise. Oggi la pratica dello sci rischia di entrare in crisi per due motivi: i capricci del clima, nel senso che sarebbero a rischio “mancanza di  neve” le stazioni sciistiche al di sotto dei 2.000 metri (e quindi sia il Bondone che la Paganella), ed anche per il costo della pratica di questo sport, diventato oneroso in tempi di crisi. Ed allora, riflettiamo su come possiamo continuare a far fruttare al meglio una preziosa risorsa di cui la nostra terra dispone: i “dislivelli”. Non solo in inverno.

La consueta folla di auto e ciclisti alla partenza della Dobbiaco – Lienz

Il “dislivello” viene utilizzato per produrre energia idroelettrica e per la pratica dello sci. Ma vi è una terza potenzialità non ancora organizzata e sfruttata: il ciclo escursionismo (al riguardo in internet si può reperire e scaricare il Quaderno di cicloescursionismo del CAI centrale, 2012). Il cicloturismo e il cicloescursionismo sono in continuo aumento. Comitive sempre più numerose di turisti attraversano “a pedali” il nostro sistema regionale di piste ciclabili. L’Austria ha già “capito tutto” ed ha organizzato l’utilizzazione di questa risorsa. Prendete la ciclabile Dobbiaco-Lienz: ogni stagione, migliaia di ciclisti la percorrono e l’Austria “vende” loro il noleggio bici, le diverse offerte locali presenti lungo il percorso, pranzi e pernottamenti, risalite ferroviarie, la conoscenza della propria offerta turistica complessiva attraverso la distribuzione ai ciclisti di depliant informativi, etc.. A Lienz i treni che riportano a Dobbiaco sono dotati , ognuno, di molti vagoni per il trasporto delle biciclette.

Soluzione all’ “italiana”

Da noi no. I treni che risalgono la Valsugana trasportano due (2) biciclette ognuno. I treni regionali sulla linea del Brennero, diciotto (18). E gli altri ciclisti? Terra, terra …! Cioè, che restino a terra! A dire il vero nel 2012, per i mesi di luglio e agosto, la provincia Autonoma di Trento aveva organizzato un ottimo servizio bici-bus verso e da Bassano del Grappa. In assenza, se si vuole la “sicurezza del passaggio bici al ritorno”, in piena stagione occorre portare a Bassano la propria auto il giorno prima, e risalire in treno … a meno che (vedi foto a lato) …

Piste ciclabili della nostra Regione, la migliore rete d’Italia, oggi percorse da numerose comitive di cicloturisti (ne ho incrociata una di oltre 1.000 – mille – ciclisti tedeschi con tanto di carro officina e ambulanza di supporto, in viaggio da Resia a Verona) organizzate da società di fuori regione. E’ un po’ come se sulle nostre piste da sci circolassero gratuitamente comitive di sciatori guidati da maestri di sci di fuori regione. Mutatis mutandis, s’intende!

Che fare allora in Trentino (e in Sud Tirolo?). Un accordo interprovinciale per la pianificazione, l’organizzazione, il marketing e la vendita del “prodotto turistico regionale piste ciclabili”. Un accordo che preveda il completamento della rete (soprattutto in materia di collegamento delle tratte già esistenti); la loro manutenzione; la creazione di una immagine unica regionale; la realizzazione dei necessari bicigrill organizzati a sistema non auto concorrenziale (come oggi rischia di diventare la competizione fra i nascenti bicigrill); la regolamentazione del traffico pedonale e ciclistico; la videosorveglianza; un servizio assistenza medica e meccanica; un servizio “guide turistiche”,;le prenotazioni alberghiere; la reclamizzazione delle ulteriori offerte turistiche presenti lungo i percorsi; il marketing e la vendita del tutto.

In questa prospettiva di ottimizzazione del prodotto turistico piste ciclabili, bene si inserisce la realizzazione della nuova funivia Trento-Monte Bondone, che a me piace chiamare “Trento 2000”. Infatti essa sarebbe un ottimo richiamo per folle di ciclo turistici che dai 1.600 metri del Vason potrebbero essere fatti “planare” verso Trento, la Valle dei Laghi, il lago di Garda, Rovereto, etc.. Il richiamo turistico sarebbe fortissimo, trattandosi di un “unicum” a livello europeo!

In assenza di una simile auspicata pianificazione, potrebbe avere ragione un mio amico che proprio ieri mi ha detto. “Sai, sono diverse le località trentine che reclamano una funivia … e tutte farebbero un bagno di sangue quanto a redditività, compresa la tua auspicata Trento-Bondone”.

Alla sua attenzione, e a quella di tutti gli altri “ragionieri della finanza”, oltre all’argomento sopra esposto, ne sottopongo un altro: l’Ente Pubblico realizza una strada – se necessaria – anche se sa benissimo che non le assicurerà un reddito ma solo ulteriori costi. E la realizzerà perché necessaria alla popolazione ed in quanto essa contribuirà al completamento del Sistema Trentino, a vantaggio dei residenti e dei turisti.

Ancora: quale ex amministratore di una importantissima Fiera (di Genova) posso testimoniare che la maggior parte delle manifestazione erano – singolarmente considerate – in perdita, il Salone Nautico in pareggio e la Fiera dei Fiori (Euroflora) in attivo. Tuttavia in fortissimo attivo era ed è – da sempre – il bilancio complessivo dell’indotto turistico a favore della Città e della Regione.

No … il mio amico insiste: “E’ antieconomica!” Ah, rispondo io, insisti … vai giù duro? E allora eccoti servito: OK, posso darti ragione, ma ad una condizione, e cioè che anche in tutti gli altri settori di intervento della provincia tu sia così “rigorosamente economico”. Un esempio? Che ne dici del fatto che in luogo di numerose società di gestione della sosta e del traffico, potremmo invece averne una sola con un unico centro di telecontrollo ed un’unica tessera per la sosta ed il parcheiio per tutta la provincia e regione? Risparmieremmo molti “euri” che potrebbero essere investiti nella funivia … In breve: “criterio economico”? Ok, purchè lo si adotti sempre , in ogni settore! (Bolzano sta lanciando una gara per la fornitura di parcometri compatibili con un’unica tessera parcheggio provinciale!)