POST 869 – LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2013 @ 3:09 pm

Detto altrimenti: il post precedente era un po’ duro … vero? Lo ammetto, ed allora ecco che rimedio subito:

 

Il Viale (Trieste) si tuffa nel suo Fiume (Fersina)

Mattina
vado fuori all’aperto …
sotto il Viale Trieste la Fersena scorre
(sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre).
Dicono sia torrente
ma l’acqua c’è sempre …

… nel Fiume di questo old man river.

Ad est
verso monte
il sole
nascosto da rami
ippocastani
lo vedi nell’acqua
riflesso.
A valle
il Fiume traspare
scorrendo veloce
come il tempo
che pare

Pensieri addolciti dal tempo …

non limi  i pensieri
e invece …
le pietre del greto
non sono più aspre
che guardo attraverso il velo d’opale
diversi  dipinti
firmati Van Gogh.

Ecco, Maria Teresa è scesa. Io ho già caricato la bici mtb sul tetto dell’auto. Si parte, destinazione Cadine. Arrivati. Io “sbarco”. La bici anche. MT prosegue in auto per Riva del Garda. Inizio a pedalare. Scendo per la Via del Lago al Lago di Terlago. Ciclabile, dolci saliscendi, SP 18 verso Ciago, si plana su Vezzano. Traverso la statale e Vezzano, verso sud. 500 metri della nazionale (sul marciapiede di sinistra) bivio a sinistra sulla provinciale della Valle dei Laghi. 3 km in leggera e veloce discesa, bivio a destra per Padergnone, nel paese bivio a destra per S. Massenza. Si scende, i due laghi, bellissimi, prima dall’alto e poi dalla loro sponda.

Quasi al Lago Toblino
Al Lago Toblino

Arrivo alla piccola rotatoria che preavvisa l’inizio del Lago Toblino. Con cautela traverso la strada e mi immetto sul sentiero sterrato- passerella di legno che prima conduce e poi costeggia  il lago.  Bellissimo.  Alla fine, un po’ di marciapiede mi conduce a Sarche. Non entro in paese, una strada a sinistra funge da circonvallazione, verso il cimitero (alti cipressi). Indi verso sud. Qualche piccolo saliscendi, il Sarca, il Lago di Cavedine. Un saluto al mio amico Andrea Danielli, titolare del locale centro velico, un caffè. Torno 3 km verso nord, a sinistra sulla passerella sul fiume, bretella sul fiume, indi  periferia di Pietramurata. Ancòra verso sud, ciclabile ora tutta asfaltata (novità di quest’anno), un tratto in discesa al 20%, verso la Centrale di Fies e Drò.

 
Sul ponte ch’è romano …  noi ci darem la mano …

Da Drò verso sud, Ceniga. Giro a destra, Ponte Romano. Verso sud, Arco. Ciclabile fino al Lago di Garda, a destra, ciclabile lungo lago fino a Riva del Garda. Arrivo a casa alle 13,00. Totale tre ore e mezza di cui mezz’ora di soste per fotografie e caffè. Tot. Km. 78. Bici usata: mtb Wilier “18 carati” con pneumatici scolpiti. Cibo: niente. Un caffè, sì. Acqua e sali:  due borracce.

A pranzo? Ma volete proprio sapere tutto! 80 grammi di pastasciutta al pesce, insalata e frutta. Un caffè.

Conclusione: quando sei da solo, a piedi o in bici, riesci a concederti il tempo di osservare quanto di più di colpisce: un ruscelletto, alcuni fiori, una vista su un laghetto, le onde del fiume … ed allora comprendi meglio quelle vecchie poesie che ti facevano imparare a scuola e che allora non comprendevi appieno:

 

 

 

 

“Solo e pensoso i più diversi campi
vo’ misurando a passi tardi e lenti
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigia uman l’arena stampi”

 

o quell’altra:

 

 

 

 

“Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell’ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.
Tu dici, è` l’ora; tu dici, è` tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo,
cose ch’han molti secoli o un anno
un’ora, e quelle nubi che vanno.”

Chi sono gli Autori? Eh no, cari miei, questo sicuramente lo dovrete e saprete scoprire voi stessi!