POST 983 – TELECOM, LE BANCHE IN ITALIA E IN USA (anche per i non addetti ai lavori)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Settembre, 2013 @ 4:08 pm

Detto altrimenti: (anche) a seguito delle puntate precedenti

Premessa

• Ferrovie: una cosa è la rete ferroviaria, altra la o le concessioni per l’esercizio del servizio passeggeri e merci su detta rete.
• Telefoni: idem c.s.. Una cosa è la proprietà della rete, altra la o le concessioni per l’esercizio del servizio telefonico e dati su detta rete.
• TELECOM è  uno dei gestori del servizio telefonico e dati ed è anche proprietaria della rete.

Ciò premesso

1) L’operazione di passaggio di proprietà NON è fatta su Telecom, ma sulla finanziaria che ne ha la proprietà, il che fa sì che questa NON sia una operazione del mercato, sul mercato, secondo le regole del mercato che quanto meno avrebbero salvaguardato la posizione dei piccoli risparmiatori.
2) Una cosa è che a passare in mani straniere sia la sola gestione, altra è che ci passi anche la rete, il che va evitato per ovvi motivi.
3) Il Governo è ora costretto ad attivarsi per “porre rimedio, per porre un freno a … per cercare di rimediare a …”. Al riguardo osservo:

a. Le istituzioni (Parlamento e Governo) avrebbero dovuto farsi trovare già preparati e non ridursi ora a “correre ai ripari”: quanto meno quindi sono colpevoli di un “peccato di omissione”;

b. Gli azionisti italiani che hanno concordato l’operazione con gli spagnoli sono: Assicurazioni Generali, Banca Intesa San Paolo, Mediobanca. Orbene, perché questi tre grandissimi soggetti finanziari non si sono prima accordati con il Governo, o quanto meno, non l’hanno pre-informato? In ogni caso hanno messo in atto un’operazione rispetto alla quale ora il Governo deve cercare di porre rimedio. Per loro, nessuna responsabilità?

Italiane brave banche! Banche italiane, beneficiarie dei finanziamenti europei (ma all’UE i denari li danno gli stati, cioè tutti noi) a tassi sotto il livello di mercato, denari che esse non hanno rimesso in circolazione attraverso il credito a imprese e famiglie. Banche italiane che “premiano!” il proprio top management con stipendi, buonuscite e pensioni milionarie; banche italiane “dello scandalo”: cito MPS, BPM, Carige, tanto per non annoiarvi con un elenco troppo lungo!

Italiane brave assicurazioni!  Compagnie di assicurazione che in questo periodo di grande crisi, sanno chiudere i loro bilanci con un incremento dell’utile anche del + 67 % (Una qui da noi, solo per fare un esempio di casa nostra).

Banche USA: la banca JP Morgan è stata condannata a pagare, fra multe e risarcimenti, la bella somma di 11 miliardi di dollari USA per avere indotto molti suoi clienti a stipulare mutui sub prime, cioè a tasso molto, troppo agevolato, tale da indurre comunque alla stipula del mutuo anche chi non aveva la capacità di rimborso. In tal modo si è innescato il processo micidiale che, facendo guadagnare le banche che via via si vendevano fra di loro il pacchetto di detti crediti (mutui) ad un prezzo sempre crescente, ed anche l’ultima banca che li ha cartolarizzati, alla fine ha provocato l’insolvenza generale, la perdita dei risparmi dei sottoscrittori dei titoli cartolarizzati e la spoliazione della casa ai debitori insolventi.

Ecco, ho finito. Un mio vecchio capo, il Sen. Bruno Kessler, Presidente di una Finanziaria di cui io ero il Direttore, affermava: “Importante è fare le connessioni fra i fatti … chi ci riesce ha capito tutto …”. Grazie, Senatore, credo di avere ben assorbito i suoi insegnamenti …

P.S.: ancora denunce di male gestioni? Direte voi! Ok, avete ragione, ma non ce la faccio a star zitto … che volete, sarà quel 50% di sangue “toscanaccio” che ho nelle vene …