POST 1078 – TUTTO IL LAGO DI GARDA A VELA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2013 @ 8:26 am

Detto altrimenti: in barca a vela, sul Garda, in novembre.  Un trasferimento a vela attraverso tutto il Garda. Incredibile Trentino! Giorni fa la neve a 600 metri … ed ieri una bella giornata primaverile!

Carlo: proprietario, armatore, skipper e timoniere!

Insomma, ve … la voglio raccontare, la vela! Carlo, un mio amico, ha comperato una barca a vela a Desenzano, la sua “prima” barca a vela! Deve portarla a Riva del Garda. Sembra facile, ma per un neofita solitario può essere un rischio, soprattutto  di questa stagione e con “questo” lago … e allora … “Riccardo, mi dai una mano?”… Infatti si tratta di valutare alcune variabili e soprattutto il tempo: pioggia frequente, qualche temporale, ma dopo … il sole! Già, ma il sole dopo un temporale significa “fronte freddo” che da Malcesine in giù a sua volta significa onda e vento forte “sul muso” di una barca a vela che vuole, anzi, deve risalire tutto il lago. Ed allora? Allora aspettiamo la seconda giornata di bel tempo “dopo la tempesta”, che pure nei giorni scorsi c’è stata sul lago, con venti a 30 nodi! La data è stata fissata per ieri.

Verso Nord! (A sinistra della Paganella, in alto, sullo sfondo, fra le nuvolette, le Dolomiti di Brenta!

Sveglia a Trento alle 05,30. Partenza in auto alle 06,30. Passando da Riva del Garda per organizzare il rientro dell’auto che ci porta a Desenzano (grazie a Mario,  suocero di Carlo), arrivo a Desenzano alle 08,30. Si arma la barca: una randa di 12 metri quadrati ed un fiocchetto di sei. Queste le sole vele disponibili, non molto, a dire il vero … Anyway, si parte a motore alle 09,15. A motore … anzi, a “motorino”, cioè … un pur onesto furibordo 4 cavalli Mercury a quattro tempi, adatto all’entrata ed uscita dal porto più che a lunghe traversate. Ma questo passa il convento … Sole, un po’ di foschia verso nord, per cui vediamo solo le cime dei monti (quanto basta), vento leggero da nord. Procediamo a motore perché bolinare in queste condizioni richiederebbe troppo tempo e noi abbiamo tanta strada da fare!

Verso Malcesine

Quanto impiegheremo? Non lo so, perchè o questo percorso l’ho fatto sì molte volte, ma sempre e solo in regata (numerose “Centomiglia”, di quelle “vecchia maniera”, e cioè Gargnano – Torbole – Sirmione – Gargnano, anche per le barche piccole come il mio FUN), e la preoccupazione non era controllare quanto tempo ci si metteva, ma “quante barche si superavano o ti superavano” e poi, ovviamente, sempre senza motore!).

La rotta più breve sarebbe seguire la costa occidentale, la “bresciana” per intendersi, ma per sicurezza ci buttiamo sulla “veronese”, più ricca di porti (barca nuova, motore nuovo … non si sa mai di dovere “atterrare” in qualche porto).

Malcesine

Pochi giorni prima, alcuni “volonterosi” hanno rubato il motore originario, un 9 cavalli, fra l’altro tranciando il tubo di alimentazione della benzina dal serbatoio di 20 litri, collocato in un gavone della barca, per cui, all’incirca ogni ora dobbiamo rabboccare “al volo” il serbatoio inserito nel corpo del motore, anzi, di un motore “appeso” ad una struttura metallica esterna: per effettuare questa manovra, utilizziamo un imbuto con becco prolungato, attenti a non far cadere in acqua la tanca, la benzina e chi le manovra!

Dopo un paio d’ore ore si alza una timida Ora: su le vele, quindi, ad aiutare il motorino!

Dietro di noi la nebbia della pianura avanza, ma non riuscirà a raggiungerci per tutto il tragitto: Punta S. Vigilio, Torri del Benaco, Brenzone, Malcesine … una sfilata di gioielli in pieno …”colore” autunnale, pare di assistere ad una mostra di quadri di Van Gogh …

A Malcesine l’Ora inforza un poco. Spegniamo il motore, finalmente! Si bordeggia: Capo Reamol, Capo Tempesta, le palestre di roccia, Riva del Garda, al porto “commerciale” di S. Nicolò, ove ormeggiamo la barca alle 16,15. Sette ore di sole pieno, sei litri di benzina, tre tramezzini ed una banana a testa.

Questo sono io, mozzo tuttofare! (Verso Limone)

La barca? E’ una onesta barca a vela per famiglia, sette metri, di fabbricazione polacca, deriva e timone mobili (ritraibili), quattro posti letto, un bagnetto, poco invelata, dal bordo alto, interni quasi ad altezza d’uomo, supporto esterno per motori fuoribordo, scafo di colore blu. L’amico Carlo potrà aggiungere qualche altro dato nel commento che lo invito a fare a questo mio post.

Scalatori, poco prima della “Fine del Lago” (Finislacui)

Buon vento a tutti, quindi, anche in autunno. E … grazie, Lago di Garda, che ci hai risparmiato le tue tempeste, così bene descritte da Virgilio (Georgiche, II, vv. 159.160):

Anne lacus tantos? Te Lari, maxime teque,
fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino?

E che mai dovrei dire del laghi così belli? Cosa mai di te, Lario, ma soprattutto cosa di te, Benaco  che quando “ti arrabbi” hai onde e fremiti degni di un mare?