POST 1136 – IL CETO MEDIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2013 @ 6:22 am

Detto altrimenti: natura non facit saltus, non ci sono “strappi” nella continuità dei processi naturali

La "prima"

In un post precedente ricordavo le ferrovie del nostro dopoguerra: prima, seconda, terza classe. Lo stesso accadeva per le classi sociali. Chi era in “terza”, si attivava per migliorare e passare in “seconda” (ferroviaria e sociale) e i passeggeri della “seconda” si impegnavano per passare alla “prima”. Una continuità logica, progressiva, direi “naturale”.

Poi tutto è cambiato. infatti da tempo è stata abolita la terza classe ferroviaria e da qualche anno, di fatto si sta cancellando la seconda classe sociale, il Ceto Medio. Il ceto medio ferroviario si è diviso: pochi sono passati in prima, molti sono retrocessi nella nuova seconda (ed ultima) classe. Che ne è stato del Ceto Medio sociale? Ha fatto la fine di quello ferroviario!

Della “prima” neanche a parlarne. E chi non troverà posto nemmeno nella odierna “seconda”?

Se non che in una società con pochi “viaggiatori” comodi in una prima classe pulita, riscaldata, spaziosa e veloce e moltissimi in una “terza” sporca. sovraffollata, fredda e lenta … prima poi può scoppiare lo sciopero della massa dei viaggiatori scontenti, i quali, consci di non riuscire a fare il gran salto sino alla prima classe, sentendosi condannati per sempre a non migliorare, possono arrivare ad occupare i binari, possono interrompere il servizio anche ai treni di prima classe, a quelli superveloci …

Come se ne esce? Occorre ripristinare le tre classi, ferroviarie e sociali. Il Ceto Medio infatti rappresenta la necessaria continuità del processo di crescita di un insieme sociale armonico. Esso rappresenta la Scuola Media Inferiore e Superiore, che consente, a chi si impegni nel frequentarla, di iniziare con le Scuole Elementari e di terminare con l’Università.


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