La CORTE (costituzionale)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 7:49 am

Detto altrimenti: tanti anni. Troppi, per una sentenza, chiara ma non abbastanza, sicuramente non tempestiva … e nel frattempo? Nel frattempo “stipendium decurrit”, cioè, loro, i giudici, maturano (ugualmente) il loro (elevatissimo) stipendio. (Post 1169).

Il termine “Corte” richiama alla mente qualcosa di medievale, del basso Medio Evo, di come questo periodo storico, peraltro fucina “anche” di molte conquiste, più spesso richiama tuttavia nella mente della gente soprattutto immagini fortemente negative, quali la disuguaglianza sociale e il sistema dei privilegi.

Internet, LINKIESTA (Lavoce. info, a firma di Roberto Perotti): i costi della Corte (importi in €):

Presidente          ITA 549.407 p.a. lordi        GB …….          Canada 234.000        USA 173.000
Giudici                ITA 457.839 p.a. lordi        GB 217.000    Canada 217.000        USA 166.000
ITA: inoltre + un’auto blu con due autisti a testa, costo giornaliero/giudice €750,00 + telefono portatile e di casa + computer con internet + FS, aerei etc..
Pensione media annua giudici: €200.000 – dipendenti: €68.000
Costo annuo pensioni in essere (giudici e dipendenti): €21.000.000,00 (ventunmilioni di euro)

“Be’, forse, ora, cumulando, ce la faccio a far quadrare il mio bilancio familiare …”

Non sorprende che la Corte abbia bocciato il taglio sia pur minimo alle retribuzioni d’oro. Giuliano Amato si era pubblicamente lamentato che con le sue retribuzioni ammontanti a “soli” €30.000 al mese “non riusciva a far quadrare i conti”. Ora che è stato nominato Giudice della Corte Costituzionale, che fa? Rinuncia a quei “miseri” 30.000 oppure li cumula?

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Domando: l’Italia si può permettere tutto ciò?

Chi sono io? Un disfattista? Un rivoluzionario? Un grillino? Un extraparlamentare di sinistra? Un esponente dell’estrema destra? Un qualunquista? Un egoista che reclama qualcosa solo per sé? No, niente di tutto questo. Io sono solo una persona che cerca di ragionare con “la testa propria” “in casa propria”, cioè “sulla propria casa”, cioè sull’Italia. Sono cioè uno che cerca di continuare ad essere un Cittadino che si scandalizza e che usa solo la penna, cioè la tastiera del computer, per cercare di opporsi a queste mostruosità. Tali infatti sono questi inammissibili privilegi di fronte alla dilagante povertà del Paese. Povertà dovuta a …? Dovuta anche al non-governo di chi si è occupato delle proprie cose (res suae) e non della cosa pubblica (res publica), ed inoltre ha “regalato” al Paese una legge elettorale che lo ha reso ingovernabile. E senza azioni di governo il Paese è andato alla deriva, “nave senza nocchiero in gran tempesta”.