DUE GIOVANI … OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 4:12 pm

Detto altrimenti: li ho incontrati oggi, entrambi nello stesso giorno, ed allora … (post 1198)

Il primo. Laureato, colto, dedito ad approfondimenti artistici e storici. Disoccupato. Ha “scoperto” il mio blog. Ha creduto che il mio “bloggering” fosse un lavoro. Si è offerto come mio aiutante. Gli ho detto che io “lavoro” gratis, cioè che il mio non è un lavoro … Deluso, si è ritratto.

Il secondo, studente universitario. Suona alla porta, cerca di vendere un elettrodomestico. Gli dico che non ne ho bisogno. E’ scoraggiato. Gli parlo. Gli dico che lo capisco, che lo ammiro: sta cercando di darsi da fare (per pagarsi l’Università, mi dice). Ma io non posso certo acquistare un elettrodomestico di cui non ho bisogno. Di questi tempi ogni spesa va ponderata.

Ecco, se non mi fossero capitati a poche ore uno dall’altro forse non ci avrei fatto troppo caso. Ed invece la sovrapposizione dei due incontri ha attratto la mia attenzione. Mi sono sforzato di mettermi nei loro panni. Quale presente offriamo loro? Quale futuro? Ragazzi che cercano di “sbarcare il lunario”, letteralmente, ragazzi che sarebbero contenti di racimolare qualche centinaio di euro al mese … di fronte ad altri “ragazzi” che per un anno di lavoro se ne escono con una liquidazione plurimilionaria; di fronte alle centinaia di migliaia di euro che diamo ai parlamentari non rieletti, “per il reinserimento nel mondo del lavoro” (quasi 300.000 a tale Mastella; 180.000 a tale Berlusconi); di fronte a …. etc…. etc…. etc….. Solo con questi due regali, quanti ragazzi avremmo potuto aiutare, motivare, a quanti di loro avremmo potuto finanziare lo start up di un progetto serio, produttivo?

E’ un problema prima antropologico (a), quindi morale (b), economico (c) e sociale (d): infatti lo Stato non è tutto ciò che è fuori dal mio privato. Lo Stato siamo noi (a)  tutti condòmini della stessa Unica Grande proprietà, l’Italia, al cui interni le risorse devono essere più equamente redistribuite, le priorità devono essere riviste. (b) Non dico “a tutti nella stessa misura”, no. Dico solo: diamo attuazione al dettato Costituzionale che garantisce anche ai privi di mezzi, se meritevoli, di potersi istruire, formare, lavorare, contribuire alla crescita del paese a vantaggio di tutti i cittadini (c), guadagnare, farsi una famiglia (d).

E’ chiedere troppo?