MORALE, LIBERTA’, BENE COMUNE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Dicembre, 2013 @ 10:31 am

Detto altrimenti: riassunto di diverse puntate precedenti (post 1241)

Morale del Codice Hammurabi (2200 a. C.): “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te” (cioè: anche i laici e  i non credenti possono ben avere questa Morale).

Morale cristiana: “Ama il prossimo tuo etc.; non fare agli altri … etc..” (per inciso: la nostra religione non “è” la morale bensì “ha” una morale. La nostra religione è Creazione e Resurrezione).

Libertà: possibilità di ricercare il proprio Bene nel rispetto del Bene altrui. Il che di traduce nella ricerca del Bene Comune. Se non si autolimita la propria libertà di fronte alla libertà altrui, nessuna libertà è “libera” in quanto è limitata da quelle altrui. Da ciò si deduce che Libertà è Morale e viceversa. Tertium non datur.

Ma cosa è il Bene Comune? Non è una strada, una piazza. Non è un unico Bene Unico di cui ciascuno possieda una quota. Il Bene Comune e il Bene di ciascuno che è definito “comune” in quanto convive e non confligge con il Bene di ogni altra persona. Un esempio: io sono libero di ricercare quello che io reputo essere il mio bene, ad esempio l’arricchimento, se nel far ciò non impoverisco gli altri.

In questo senso l’arricchimento di una limitata parte della popolazione (dello Stato, del Continente, del Mondo) in presenza dell’impoverimento della maggior parte della stessa popolazione statale, continentale, mondiale, è immorale e illibertario.

L’immoralità sopra descritta, ove non ci si ponga nemmeno il problema sopra accennato, diventa addirittura a-moralità, cioè si passa dalla violazione della regola morale (immoralità) alla negazione dell’esistenza di una regola morale (amoralità).