FIGLIO DELL’ARMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 7:11 am

Detto altrimenti: mio babbo, Maresciallo Maggiore CC (post 1269 – 19/2014)

Since 1944, but still going strong!

Ieri “ho comperato il giornale” (v. quattro post precedenti), ma sono anche andato  a sciare in Paganella.

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Verso Fai della Paganella …

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   In alto neve buona, in basso un po’ meno, vista la temperatura un po’ troppo elevata per la stagione. Piste ben battute, non più così affollate, cielo quasi sereno: insomma, .condizioni quasi ideali. Scio da solo, mi dò lezioni di sci da solo, per perfezionare la tecnica (mio figlio Edoardo mi dice che “sembro finto”!), cerco di pennellare, di non “forzare” la neve, ma di accarezzarla. A 70 anni e con 80 kg di peso è già un buon risultato. Alterno le discese su Fai a quelle su Andalo. Una discesa: sono all’inizio dell’ultimo muro che conduce a Fai. Fermo ad un metro dal bordo pista. Improvvisamente mi sfiora un bolide: un ragazzone alto due metri che “precipita” a valle, senza effettuare alcuna curva, gambe larghe, accenno di spazzaneve. Insomma, uno che non sa sciare ma che si lascia andare senza controllo ad una velocità pericolosa per se stesso e soprattutto per gli altri.

Verso Andalo …
Dopo un secondo di smarrimento, mi pongo all’inseguimento per redarguirlo. Raggiungo la partenza della seggiovia, lui è già oltre il cancelletto: alto, senza casco, ciacca e sacco da montagna neri, pantaloni chiari. Gli dico che non deve sciare in quel modo. Mi fa capire che è straniero. Ripeto tutto in inglese. Fa spalluccia, infastidito. Coinvolgo gli addetti alla seggiovia che mi assicurano che avrebbero telefonato ai Carabinieri di servizio-piste. Io stesso, salendo in seggiovia, telefono al 122, ma la linea cade. Arrivato sulla cima Paganella mi rivolgo alla stazioncina dei CC. Un giovane Carabiniere sciatore mi ascolta. Mi ringrazia e mi assicura che andrà a sciare sulle piste “per intercettare quello sconsiderato”. Ringrazio: “Sa, gli dico, il mio babbo, 50 anni fa, negli anni ’60, era Maresciallo Maggiore a Cles … Dario Lucatti … ”. Mi sorride, mi porge la mano che stringo volentieri. Sorride: “Ma allora lei è della Famiglia!”
Giovane (per l’epoca) Maresciallo CC alla Legione di Genova (i computer non avevano ancora sostituito i timbri!)

Si, sono della Famiglia. Orgogliosamente figlio di un Carabiniere che a suo tempo disse “Nein!” ai Tedeschi e si fece due anni di campo di prigionia in Germania … E quella stretta di mano del giovane Carabiniere sciatore, la spontaneità del gesto … mi ha commosso.

P.S.: Anni ’60 … stimato Capo Ufficio Matricola Maresciallo Maggiore alla Legione Territoriale di Genova al castello Makenzie, moglie insegnante statale di ruolo, un figlio a scuola, altri due all’Università … (ma “la Repubblica tutela la famiglia …?”) insieme a tantissimi altri “marescialloni” di tutta Italia … vennero tuti improvvisamente trasferiti, anzi, “sparpagliati” sul territorio dal Generale De Lorenzo. Perché?