VALORI MORALI: LAICI, RELIGIOSI, CIVILI, DI GOVERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2014 @ 3:44 pm

Detto altrimenti: il Dr. Fausto Lammoglia dell’Università di Genova, aderendo al mio invito “urbi et orbi” di inviarmi propri post per la pubblicazione, me ne ha inviato uno molto denso di contenuti teologici e filosofici. Sentito l’interessato – che ringrazio per avere arricchito di contributi di estremo livello un blog “da guerra di trincea” – mi sono permesso di sintetizzarne l’apporto come segue:                              (post 1298)

Inizia:

Sempre più spesso sentiamo, nelle omelie di Papa Francesco, l’invito a non essere cristiani tiepidi. … Il Papa parla ad ognuno di noi, fedeli, sacerdoti, non fedeli.

1. Ai fedeli tiepidi (10 gennaio): ogni cristiano convinto a metà, è un cristiano sconfitto. Troppo spesso i fedeli si fermano alla rassegnazione e alla tristezza della croce, senza giungere a comprendere e, ancor peggio, a credere pienamente nella gioia della Resurrezione.

2. L’immagine della Croce, della sofferenza, del troppo sale, è stata per troppo tempo la fotografia della nostra Chiesa. Adesso basta. è l’ora che tutti, fedeli e sacerdoti, si uniscano in questa rivoluzione che Papa Francesco sta mettendo in atto: è ora di guardare il mondo con occhi nuovi, occhi di speranza, occhi di gioia. La gioia e la speranza della Resurrezione.

3. Ai Sacerdoti (11 gennaio) Cristo, vera fonte del “sale” della vita. Il sale, non si deve sentire. Noi sappiamo che c’è, lo gustiamo e lo apprezziamo, ma ne diamo quasi sempre per scontato la presenza. Quando parliamo di sale, è perchè non c’è o perchè è troppo. Alla Chiesa fanno male i sacerdoti troppo salati. Essi allontanano il fedele dalla Chiesa e dalla Parola, allontanandolo così da Cristo; e se un fedele si allontana da Cristo, non può che perdere il suo “sale” e diventare insipido (e si torna al precedente n. 1, n.d.r.).

4. Papa Francesco ai non fedeli: “Dio non fa proselitismo, bensì riversa amore su tutti”.

Finisce (quanto segue è un tentativo di ragionamento mio)

Premesso

• che la nostra Religione non “è“ morale, bensì “ha” una morale (la nostra Religione è Creazione e Resurrezione);
• che mi permetto di aggiungere come alcuni importanti valori laici siano anche cattolici o comunque “religiosi”;
• che siamo di fronte alla necessità di una “resurrezione laica” della Società Umana a livello mondiale,

Tutto ciò premesso,

tale “resurrezione laica” può e deve prendere le mosse solo dalla riaffermazione del principio morale laico scritto nel Codice di Hammurabi 2200 anni prima di Cristo “Non fare agli altri …; fai agli altri …” e da Cristo ripreso 2200 anni dopo come principio morale religioso, che poi si traduce nel principio morale civile della ricerca del Bene Comune, cioè del Bene specifico che ognuno desidera per se stesso, purchè non sacrifichi il bene che altri desidera per sé e che è “comune” in quanto “coesiste”, cioè è “in comunità” con gli altri eventualmente diversi “Beni Comuni” (cioè: io posso ben aspirare ad arricchirmi, a patto che nel fare ciò io non rubi e/o non impoverisca gli altri e/o non frustri il perseguimento da parte loro del “loro” Bene Comune, che può essere uguale o diverso dal mio).

Ora, a prescindere dalla classificazione di questa ricerca come “qualità morale laica” o “qualità morale religiosa” o come “qualità morale civile”, questa ricerca del bene Comune è anche la sola possibile “tecnica manageriale di sopravvivenza, ripresa, governo, crescita  e miglioramento del genere umano”, la cui attuazione presuppone il contributo di ognuno di noi.

Ed ecco allora che nessuno può dire “Basta, sono stufo”; “La politica? Tutti a casa!”; “L’economia? Non si riprenderà più!”, “Io? A votare non ci vado!”; “Rubano tutti e allora tanto vale …”; etc..

Traduco: dobbiamo credere e lottare per la “resurrezione morale e sociale” della nostra Umanità. Il che – mutatis mutandis – essendo comunque una “rinascita” si basa sullo stesso concetto di fiducia nella “Resurrezione” che ci raccomanda Papa Francesco: nel senso … il primo Paradiso dobbiamo realizzarlo su questa terra!

Ecco perché vedrei benissimo che gli insegnamenti di Papa Francesco fossero assunti come propri dal futuro Capo degli Stati Uniti d’Europa … e da tutti noi, ovviamente!