OPEN BLOG: UNA TESI DI LAUREA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2014 @ 9:45 am

Detto altrimenti: mi giunge un open post, il riferimento ad una tesi di laurea (Dr. Fausto Lammoglia, Università di Genova): “Boschi, acque, venti ed alberi, il favore della giungla ti accompagna ovvero Il cantico della Carità. Carlo Gnocchi, Baden Powell e la bellezza dell’educare”. (post 1307- 57/2014)

Inizia

“Caro Riccardo, ti inoltro questo messaggio inviato alla fondazione don Gnocchi. Non so se sia pubblicabile come post, però lo meriterebbe, se servisse a far conoscere un po’ di più l’associazione, che tanto bene continua a fare nonostante i pochi fondi a disposizione.

Don Carlo Gnocchi

Visitare il centro don Gnocchi di Milano. Un impegno a cui ho mancato per due anni. Da quando ho iniziato a scrivere la mia tesi, e avvicinato per la prima volta la figura di don Carlo, mi sono sentito vicino a questo grande uomo che tanto bene ha fatto per i suoi fratelli e per la Chiesa intera. Finalmente, dopo due anni, ho colto l’occasione della pubblicazione della tesi per recarmi personalmente a donare alcune copie al centro. L’esperienza è inenarrabile. Grazie alla guida sapiente e cortese di don Maurizio Rivalta, e la gentilezza di Emanuele Brambilla che ha organizzato la stessa, ho potuto visitare il museo e il santuario, dove l’aria che si respirava mi ha riempito di commozione e affetto per il Beato. Ma ancor più importante per me è stato visitare gli ospiti della clinica, stringere le loro mani, accarezzarne i visi, sentirne i gesti d’affetto. Respirare quell’aria di serenità, fede e speranza, in mezzo a tanta sofferenza è un vero e proprio miracolo. Si sentiva vibrare forte la presenza di don Carlo che, proprio come nelle sue ultime parole, ama ancora molto, come nessun altro può amare, questi ragazzi, attraverso quello che ha fatto in vita, e quello che fanno oggi i volontari, i sacerdoti, e tutte le persone impegnate in questa opera di carità. L’amore di don Carlo, di don Rivalta, e di tutto il personale è contagioso e irradia chiunque si avvicini, arricchendo le persone che entrano in quel mondo, anche solo come ospiti o visitatori, ma che sono accolti come membri di un’unica famiglia. In luoghi come questo, risuonano ogni giorno le parole del Vangelo:

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”

Finisce