IO E IL TERRORISMO – Terza puntata

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2014 @ 12:12 pm

(Puntate precedenti: post del 15 e del 27 gennaio)

Detto altrimenti: come l’ho visto io e (sia pure marginalmente) vissuto, e come lo temo oggi (post 1337 – 87/2014)

Torino, 14 ottobre 1980: la marcia dei 40.000 che sconfisse l’ideologia della tensione e del terrorismo

Ieri sula stampa: assalti armati alle tabaccherie. Ieri sera, seconda e ultima puntata TV della fiction “L’Ingegnere”, Torino, Fiat e non solo, terrorismo anni ’70.  Oggi sulla stampa locale, bomba a Trento, contro il Tribunale di Sorveglianza (pag. 1) . E poi, a pag. 3 l’UE (Lagarde) avverte: “In UE venti milioni senza lavoro”. Infine, a pagina 5) . Insulti (da codice penale!) 5 Stelle : “Napolitano è un boia”.

Lo so, sono visioni parziali, ma Paolo Mieli nel suo bellissimo ultimo libro “I conti con la storia – Per capire il nostro tempo” (Rizzoli), ci ricorda che i sovvertimenti sociali non sono la causa ma la conseguenza dell’ (auto) disfacimento delle istituzioni, e che fino a poco tempo prima che essi  avvengano, non ci se ne rende conto.

Mi domando: in UE, ci si rende conto che in una Europa (e in un mondo) in declino, anche i (pochi) paese virtuosi (Germania) non hanno un futuro?

Mi domando: è troppo ipotizzare che nel semestre italiano di Presidenza UE, l’Italia confezioni e proponga un modello di Stati Uniti d’Europa?

Mi domando: nel frattempo, perchè in Italia non decidiamo di verificare l’adeguatezza dell’attuale Modello di Sviluppo? Perché non riscriviamo l’ordine delle priorità, a superamento delle (ormai superate) cosiddette “Priorità prioritarie con fondi impegnati e gestioni separate a prescindere”?

Mi domando: è sbagliato pensare che il primo problema nostro sia antropologico, cioè che ognuno senta lo Stato come proprio e non come tutto ciò che è al di fuori del suo privato? Che il secondo problema sia il Problema Morale? Che tutti gli altri problemi si risolveranno di conseguenza?