INCONTRI – 11) GIAN PAOLO MARGONARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2012 @ 3:17 pm

Detto altrimenti: domani, 16 marzo 2012, presso il palazzo della SAT, Via Manci, 57 a Trento, sarà presentato l’ultimo libro del Grande  Viaggiatore a Piedi,  Gian Paolo Margonari, il Margonauta; “Francigena. la Guida”.

Gian Paolo, qui però non sei a piedi, ma in sci, in Marmolada ... e vabbè .... (cliccate, cliccate sulla foto!)

Gian Paolo Margonari, 67 anni, già insegnante, poi bancario, ora nonno di Adriano e Alessandro,  pensionato, è “diversamente attivo”. Infatti è Accompagnatore titolato di Territorio del Trentino del CAI (per chi volesse farsi accompagnare … margonauta@interfree.it). Trentino DOC, anzi giudicariese di San Lorenzo in Banale, splendido paese entrato nel Club dei Borghi più belli d’Italia. Più lungo che magro, ogni mattina, quando non è in viaggio, a Trento misura a passo di marcia el giro de la Fersena, tanto per tenersi in allenamento in vista dei sui GP (non Gran Premi!) ma Grandi Percorsi a piedi dai 1.000 km in su ognuno. Frequentatore da tempo immemorabile dell’ambiente montano di cui apprezza in egual misura gli aspetti antropico-culturali e quelli naturalistico-botanici. Iscritto alla Società Alpinisti Tridentini (SAT) da 45 anni, spesso viene coinvolto quale docente nei corsi di formazione di tali figure di volontariato professionale. Per anni Consigliere Centrale del CAI per conto dalla SAT. Gian Paolo ama trasmettere la gioia del viaggiare a piedi a chi con lui escursiona. Gli piacciono, tra molto altro, i viaggi (soprattutto a piedi) ed i libri (quasi tutti) ed è probabilmente a causa di queste sue passioncelle che possiamo “godere“ le sue colpe letterarie:

• El Camino de Santiago de Compostela – Breviario/Diario di un trekking tutto speciale; Curcu & Genovese – Trento, giugno 2005
• (con altri) Venticinque anni in montagna con il Circolo Sociale della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, raccolta sistematica di 300 escursioni nel Trentino-Sudtirol; Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto – Trento, 2005
• Un uomo a zonzo sulla Via Francigena – Diario & amene divagazioni di un viaggiatore a piedi; Curcu & Genovese – Trento, giugno 2007
• Un viaggio a piedi tra due culture – Andreas Hofer Weg/Via Andreas Hofer; Curcu & Genovese – Trento, febbraio 2010
• Francigena – La Guida – Col du Grand Saint-Bernard > Canterbury; Curcu & Genovese – Trento, dicembre 2011

I ferri del mestiere

Gian Paolo, grande Esplo-Camminatore o Margonauta, quando e come è nata in te questa passione?
Caro Riccardo, vorrei essere considerato un via-andante, un viaggiatore a piedi, quindi sì un camminatore più qualcosa d’altro che forse chiarirò se continui l’intervista. Una breve premessa… e mi scuso se sono autoreferenziale, ma sono convinto che la mia testimonianza sia comune a molti. Come tanti di noi della mia generazione, nati e cresciuti nelle vallate, ho scoperto la frequentazione della montagna come attività dilettevole e come attività sportiva, a differenza dei nostri padri e antenati che hanno “dovuto” frequentare la montagna per bisogno e per sostentamento o, peggio, l’hanno dovuta frequentare come scenario di guerra. Le mie prime gite in montagna, ma presumo anche le vostre, nel mio caso limitate al Gruppo di Brenta, (anche nel mio! n.d.r.!) erano basate essenzialmente sulla performance fisica, sullo spirito di emulazione, sulla competitività tra coetanei e non. Nei primissimi anni ’80 ho avuto il piacere e la fortuna di leggere il libro di Franco de Battaglia dal titolo “Il Gruppo di Brenta”, vero, autentico libro di montagna, analizzata a tutto tondo nei suoi aspetti naturali, culturali, storici e mitologico/mitici e per me fu una folgorazione. Per dirla tutta, ho un po’ invidiato Franco de Battaglia perché quel libro l’avrei voluto saper scrivere io. La lettura di quel libro mi disvelò la Montagna e mi allargò gli orizzonti mentali e il camminare in montagna, da allora, non fu solo performance fisica, ma cercò di diventare lettura attenta, appassionata ed integrata degli aspetti naturalistici, antropico/culturali e storici

L Punta dell'Ideale, Val d'Ambiez, Gruppo del Brenta

del territorio montano; ecco che il “viaggiare camminando”, l’escursionare diventa intima goduria fisica, mentale ed arricchimento culturale.

Qual’è la tua carriera in Montagna?
Sì, il primo amore è stata la Montagna, che ho affrontato giovanissimo nella sua verticalità, tentando l’arrampicata, esperienza che si è conclusa con un flop, ma senza vittime. Fui recuperato, anzi… fummo recuperati perché eravamo in due, un mio compagno quattordicenne ed io quindicenne, da Amanzio Collini gestore del Rifugio Silvio Agostini, stremati sulle pareti di Cima dell’Ideale in Alta Val d’Ambiez. Ciononostante il primo terreno di gioco è rimasta la Montagna, ma nel suo aspetto escursionistico, “orizzontale”: Il Gruppo Brenta, il Trentino, il Sudtirol, le Dolomiti con tutte le sue vie, le Alpi, gli Appennini, il Sud America.

Nel mare di Brighton

Qual’è la tua carriera “fuori della Montagna”, cioè quali GP hai compiuto?
– El Camino de Santiago de Compostela;
– La Via Francigena, dal Colle del Gran San Bernardo a Roma;
– La Sud-Francigena, da Roma a Bari;
– La Nord-Francigena dal Colle del Gran San Bernardo a Canterbury (Inghilterra);
– La Via Alpina (lunghi tratti) che congiunge Trieste a Monte Carlo;
– La Via di San Vili, dal Duomo di Trento a Madonna di Campiglio; (rivista dal sottoscritto);
– La Via Andreas Hofer, da San Leonardo in Passiria a Riva del Garda; (inventata dal sottoscritto);
– La Dűrer Weg, da Laghetti di Egna a Segonzano;

I GP li troviamo tutti narrati nei tuoi libri o ve ne sono alcuni non narrati?
Non ho narrato un viaggio, sempre a piedi, programmato da Roma, destinazione Gerusalemme, conclusosi al Pireo di Atene per mancanza di navi verso Haifa. Viaggio interessante, inventato sulla Via Appia e che narrerò (per me e per gli amici) in altro contesto viaggiatorio.

Quando effettui i tuoi GP pensi di più a ciò che hai momentaneamente lasciato, a ciò che stai incontrando o a ciò che incontrerai?
Penso solo alla novità che inventerò e/o che sta davanti a me, al Territorio che incontro nel suo aspetto paesaggistico e antropologico.

Durante i tuoi GP fotografi, filmi, prendi appunti? Come? Scrivi, registri…
Sì, sulla mia moleskine brevi, essenziali appunti, foto da scarso fotografo: vorrei con me un buon regista, un buon fotografo, un buon disegnatore, perché il viaggio è sintesi di vita che meriterebbe sensibilità letteraria, fotografica, di disegnatore. Mi dispiace non essere un bravo fotografo, né un bravo letterato né soprattutto un bravo disegnatore!!!

Hai avuto occasione di trovare compagni di viaggio che si sono uniti a te, occasionalmente, durante i GP?
Sì, spesso nel Camino de Compostela e li ho descritti perché rappresentavano l’essenza del viaggio. Nei percorsi della Via Francigena o della Via Micaelica, due incontri di viandanti che la percorrevano in senso inverso al mio.

Ti sei mai trovato in situazioni di pericolo?
In due le occasioni: una volta, in Irpinia, circondato, aggredito da tre, quattro cani che mi hanno “accompagnato” (termine eufemistico) per 2 km abbaiando forsennati e io terrorizzato, a difesa, un sasso in mano… la mano mi ha fatto male per tre giorni!. Una seconda volta, fuori dal mondo …in Svizzera (!), obbligato a dormire presso una fontana. Il mio timore era che qualche poliziotto, vigile urbano o chi altro c’è nell’ordinatissima Svizzera, mi creasse problemi. Non ho dormito. Non ricordo se per lo sciabordìo dell’acqua o per la paura d’avere infranto la Regola.

Canterbury (credo, mi farò confermare ...)

Davanti Canterbury

Ci puoi raccontare un episodio simpatico e singolare, al di là dei fatti documentaristici?
Parecchi episodi, perché l’esperienza di via-andante è straordinaria anche per persone ordinarie come il sottoscritto.
1. Strada deserta, in leggera salita, temperatura ideale, odore di resina. Procedo spedito alla periferia di Abbadia San Salvatore; improvvisamente qualcosa di fradicio mi colpisce la testa lasciandomi tra lo stupito e l’intontito. Oh! Ke kazzo! mi esce automatico. Arrabbiato, un po’ disgustato mi accorgo d’esser stato aggredito da uno strofinaccio da pavimento; alzo gli occhi e vedo, dietro un vaso di fiori, un viso che – movimento repentino – si ritrae e subito dopo si riaffaccia. Che s’è fatto male? Mi scusi proprio, ma mi è scappato di mano; è pulito, venga su che gli si dà una sistemata. Chi mi parla è una donna affacciata al quarto piano di un caseggiato popolare. L’inkazzatura, che subitanea mi aveva preso, rientra e ….Non si preoccupi signora, tutto a posto, non si disturbi; per fortuna non era un vaso! Sdrammatizzo io. La signora insiste ed allora, raccolto lo straccio, salgo le rampe di scale e sono accolto in cucina dove, su una poltrona, un uomo immobile e muto guarda fisso davanti a sé. E’ mio marito; è in poltrona stabilmente da quasi cinque anni. Intanto che lei si dà una ripulita, preparo un caffè, mi dice la signora con una gentilezza e una serenità che mi si trasmette. Rimango piacevolmente con loro un quarto d’ora a rispondere alle domande della signora che, seduta accanto, strofina mani e piedi al marito. Ha sempre freddo, anche in questo luglio che fa veramente caldo. Ci salutiamo, tutti e tre, un po’ dispiaciuti, credo, di lasciarci.
2. L’incontro con tre nudi. Mentre attraverso il Parco Archeologico della Turona, posso ammirare (!) due uomini e una donna impeccabilmente nudi che stazionano vicino ad un fontanile. Il quadretto non è poi tanto male grazie alla cornice ed anche ai soggetti. Simulando indifferenza mi rifornisco d’acqua; uno dei tre mi si rivolge: Ci stiamo godendo un po’ di fresco. Beati voi! Fate bene, rispondo sorridendo, ma non del tutto convinto

Davanti Canterbury: "V" di victory!

Cosa pensi che si possa fare per diffondere, soprattuttontra i giovani, la tua sana passione per i GP?
Comperare le mie guide/diari, in cui parlo della forza del viaggio a piedi; in cui parlo di scrittori di viaggio. Ho proposto il mio concetto di viaggio a piedi, in contrasto con il mero camminare (solo aspetto fisico/meccanico, seppur positivo) presso le Scuole Medie Superiori: tentativo, allo stato, non riuscito.

Hai mai pensato di fare i tuoi GP i bicicletta?
La bicicletta è mezzo ecologicamente sano e apprezzato, ma io ho un culo delicato… In ogni caso i miei percorsi sono fattibili anche con bici e poiché so che questa mobilità “onesta” è riferibile per un 85% alla bici, avanti con la bici…

In quale misura ti hanno influenzato nella scelta dell’itinerario le mete religiose? In altre parole alcuni tuoi GP sono Pellegrinaggi o semplicemente Pellegri… viaggi?
Sono agnostico, quindi i miei sono pellegrinaggi laici, o come ben dici Pellegri… viaggi dove la sacralità è il… Viaggio e il dialogo con sé stessi e con il Territorio, anche se le mete sono le chiese perché rappresentano gli aspetti architettonici più belli ed evidenti.

La più grande soddisfazione in materia di GP
Credo molto al motto del Deutscher Alpenverein, la più grande associazione alpinistica del mondo: “Der Weg ist das Ziel”, la via è la mèta;…. sottinteso: importante non è la cima, non il traguardo, bensì ciò che sta nel mezzo tra la partenza e l’arrivo, quindi l’itinere, il percorso. Ciò nonostante, nei miei GP gli arrivi sono orgasmatici: Roma, Gerusalemme – muro del pianto, Canterbury, Compostela.

Gian Paolo, ti aspetto, dai, vieni ... Taluno diceva che ero lunga 6350 km., ma ora mi hanno rimisurato con gli strumenti moderni; sono lunga 8851km! Ne hai da camminare!

Le tue prossime mete
Quest’anno vorrei percorrere la Via Micaelica da Le Mont-Saint-Michel (Francia) fino alla Sacra di S. Michele in Val di Susa. Da lì fino a Monte Sant’Angelo sul Gargano l’ho già percorsa. Un sogno, che sempre bisogna avere nel cassetto: un tratto della Grande Muraglia Cinese (perchè non tutta? n.d.r.)

Ultima domanda: E quella santa donna di moglie? E poi, quando pensi di coinvolgere i tuoi nipoti?
Mia moglie, sì, una santa donna, certo che prima di ogni viaggio occorre una accurata preparazione psicologica … (di chi? n.d.r.). I miei nipoti? Me lo auguro cjhe mi seguano e a proposito, siccome un mio nipote si chiama Adriano gli ho proposto di percorrere il Vallo di Adriano. Ma la domanda e quindi la risposta che più mi preoccupa è: i miei nipoti vorranno camminare con me? Termino ringraziandoti ed offrendoti tre azzeccati modi di dire, in tre diversi idiomi sulla filosofia dell’escursionista-viaggiatore: Sii un viaggiatore, non solo un turista! Be a traveller, not a tourist! Reisender, nicht nur Tourist!

Appendice: pillole di saggezza estratte dall’intervista radiofonica Radio 3 del 15 aprile 2008 ore 10,00, Trasmissione “Appunti di viaggio” di Tiziana Raffaelli e Francesca Re

Camminare è un piacere

 Una camminata al giorno toglie il medico di torno, più di una mela

 Camminare è lo sport meno costoso, meno tecnico, con il miglior rapporto costi/benefici

 Siate leggeri, leggeri, leggeri di zaino di mente e di cuore

 Il viaggio a piedi è soprattutto gustare, rivivere la dimensione cultura (uomo, storia, civiltà) in libertà di cuore e di mente

Il camminare è solo la modalità, l’aspetto fisico-meccanico dell’attività umana ben più articolata e complessa che è il viaggiare a piedi che impegna ovviamente il fisico, ma soprattutto coinvolge la mente, l’intelligenza, la curiosità, la sensibilità, la voglia di conoscere, la voglia di emozionarsi

Emozionarsi è la ricerca, la scoperta dell’autenticità dei luoghi, di luoghi con un’anima, di luoghi con una Storia o anche con una storia

Viaggiare a piedi è scoprire l’autenticità dei luoghi, in contrapposizione ai non luoghi: camere d’albergo, rotonde, centri commerciali, villaggi turistici, studi televisivi, etc.

Festina lente, affrettati lentamente: il tempo si trova sempre, basta volerlo. Il tempo non si deve sprecare, non si deve farlo passare. Il tempo bisogna riempirlo, organizzarlo