CDV-COMUNITA DI VALLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 8:23 am

Detto altrimenti: CDV – Comunità di Valle si o no? E se si, quali CDV? (post 1434)

Mi riallaccio all’intervento del Sindaco di Villa Rendena, Emanuele Bernardi, di cui a pag. 7 del Corriere del Trentino dell’8 marzo 2014, che fa una critica dettagliata all’attuale sistema delle CDV come segue:

1) non serve un ulteriore ente politico intermedio;
2) occorre valorizzare le gestioni associate;
3) informiamo le strutture pubbliche sul processo di “gestioni associate”;
4) stabiliamo scadenze e incentivi per le gestioni associate;
5) evitiamo di investire fondi per studi di settore, analisi etc.;
6) non appesantiamo l’apparato burocratico;
7) snelliamo il sistema della rappresentanza dei Comuni e delle Comunità nel Consiglio delle Autonomie.

Al che, io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature.

Bene ha fatto Dellai ad iniziare a chiamare la nostra Provincia con il nuovo nome di “Comunità” e a sostituire un sistema che non funzionava (i Comprensori) con uno nuovo (le CDV).

Male si fa a non farle gestire dai Sindaci. A  chi dice che esse devono avere una valenza politica, mi permetto di rispondere: e i Sindaci, non sono essi stessi espressione politica? Mi si replica che molti Sindaci sono espressione di Liste Civiche. Appunto, dico io, liste “civiche”, del “civis-cittadino”, cioè della “civitas-cittadinanza”, cioè “del cittadino della città”, cioè “della polis”, cioè “politiche” anche loro quindi, soprattutto in quanto spontaneamente politiche, portate cioè alla vittoria da chi vuole poter votare “la propria preferenza locale”. In realtà, localmente si ripropone lo stesso problema nazionale: preferenze si o no? Le liste civiche sono tendenziale espressione di una “preferenza diretta ” del cittadino. Le altre tendono ad essere espressioni calate dall’altro (non dall’alto, ma dall’altro, cioè dai partiti tradizionali).

Inoltre l’attuale sistema di “doppia votazione” (quella comunale e quella per le CDV) genera due guerre fratricide:

1) una prima guerra fra i cittadini che hanno votato e vinto alle “comunali” e i cittadini che hanno votato e vinto alle elezioni delle CDV;
2) una seconda guerra fra il peso specifico della percentuale (maggiore) dei votanti alle “comunali” e il peso specifico della percentuale (minore) dei votanti alle elezioni delle CDV.

A mio avviso occorre invece procedere con ordine ed esaminare in ordine cronologico:

1) Esaminare le ragioni, le motivazioni, le spiegazioni, le giustificazioni della creazione di “queste” CDV.
2) Le CDV stanno funzionando? Perché si/no?
3) Alla luce dei risultati, se non sia il caso di affidare la gestione delle CDV ai Sindaci.