LA (FALSA) LIBERA CONCORRENZA ALL’INTERNO DELLE TRE COMPAGINI: COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE, BANCHE, GESTORI TELEFONICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2014 @ 5:13 pm

Detto altrimenti: ma insomma, c’è o non c’è questa benedetta “libera concorrenza” … (post 1466)

In effetti, qualche cosa si è mosso. Qualche cosa … io mi sono accorto di una sola cosa: che le polizze RCA non si rinnovano automaticamente … il che ha portato le Compagnie a farvi la corte … a farsi concorrenza … a misurarsi con le polizze on line. Ecco, qui ho, abbiamo avuto un vantaggio concreto.

Però … le assicurazioni … attenzione: provate un po’ a confrontare le polizze: sul prezzo ci riuscite benissimo. Una costa di più, l’altra di meno. Ma provate un po’ a confrontare e a valorizzare la parte normativa. Mi spiego: il valore dell’esistenza o meno della franchigia, dei rischi compresi ed esclusi, solo per fare esempi banali. ma nei contratti più complessi, il confronto è quasi impossibile. Il risultato? che voi scegliete un po’ a naso, attratti o respinti soprattutto da un fattore: il prezzo. Ora, domandiamoci una cosa. In un periodo di forte crisi, se vi propongono una polizza RCA on line ad €350,00 in sostituzione della vostra attuale che vi costa €700,00, è chiaro che siete portato ad accettare al volo (è il caso mio, lancia Lybra 1900 TD SW). In questo caso il “peso specifico” della riduzione del costo è tale da farvi trascurare ogni altro esame. Ecco che voi non avete scelto “liberamente”, cioè “dopo un attento e completo esame ed una altrettanta consapevole valutazione”, bensì sotto l’effetto della “droga” della riduzione del prezzo.

Con i telefoni, poi … provate a confrontare in modo serio e completo le varie offerte! Una, due al giorno vi pervengono … al telefono, appunto! No, ci vorrebbe un software dedicato per riuscire a valutare cosa a voi conviene realmente. E poi ci sono i “costi di ingresso” e i “costi di uscita” verso e da ciascuna compagnia, i quali tendono a fossilizzare la vostra decisione, pena il pagamento di una somma di circa €100,00 (mal contati) fra penale d’uscita e biglietto di ingresso.

Ma allora? Allora si potrebbe chiedere un intervento dello Stato. Dello Stato? Ma allora tu sei un “comunista” potrebbe dire taluno! No che non lo sono … ma se lo Stato interviene nell’imporre come obbligatorie certe assicurazioni (RCA, RC per dirigenti di SpA pubbliche, etc.), be’, allora lo Stato dovrebbe anche controllare che le offerte che il mercato propone ai singoli “obbligati a contrarre” siano fra loro comparabili e confrontabili in modo serio, ad esempio stabilendo “requisiti minimi obbligatori e comuni”.

Un po’ come è stato fatto per il pane: ogni panetteria deve essere in grado di vendervi il “pane di base” al prezzo calmierato. Se poi non ne ha, poco male: vi dovrà vendere il “pane prezioso” al prezzo del calmierato.

Banche? Uffa, sono stufo di parlare di questo argomento … mi limito a suggerirvi i libri di Mario Bortoletto e l’ultimo libro di Federico Rampini “Banchieri” (Ed. Mondadori). Ve ne dico solo una: una volta si pagava la commissione sul massimo scoperto trimestrale, diciamo ad esempio dello 0,5%, il che vuol dire che pagavate 0,5 x 4 = 2,00% in più sulla somma che rappresentava il “picco” trimestrale del vostro utilizzo del fido. Oggi questa commissione è stata trasformata in Commissione trimestrale sull’affidamento, il che vuol dire che essa si applica sempre sul totale della somma affidata, anche se non avete utilizzato una lira del fido che vi è stato concesso. Insomma, la differenza fra il tasso nominale annuo e il costo effettivo annuo può far salire un tasso dal 3-4 % sino al 10-12% annuo.

Nel frattempo la BCE ha versato 250 miliardi di euro alle nostre banche ad un tasso agevolato, somme che le banche hanno subito investito in titoli di stato al doppio-triplo di rendimento. ed alle SpA ed alle famiglie? Niente. E l’economia in Italia non riparte anche per questo motivo … Ma questa è un’altra storia …