NON DOBBIAMO ASSUEFARCI ALLA CIALTRONERIA E ANCHE A QUALCOSA DI BEN PIU’ GRAVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2014 @ 6:55 am

Detto altrimenti: in casa vostra, non vi è mai capitato di “abituarvi” a vedere e quindi di accettare passivamente una bruttura?      (post 1616)

In casa nostra.Un muro scrostato, un tappeto sfilacciato, un quadro perennemente storto, lo spigolo del divano graffiato dal gatto … si vabbè, poi lo facciamo, ci penseremo, alla prima occasione, ora ho altro da fare … Ma poi, dopo qualche tempo, vengono meno anche queste pseudo giustificazioni: ecco, ci siamo “abituati” al brutto.

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Quasi un rissoso “bivacco” …

Al Senato (ma anche il Senato è casa nostra!). Urla, gesti scomposti, violenze verbali e non solo, lussazioni alla spalla comprese. E fino a qui aspetti esteriori anche se gravi e deprecabili ed alle quali NON dobbiamo abituarci. Tuttavia le  “violenze” più gravi alle quali assolutamente NON dobbiamo abituarci a mio parere derivano dal mix dei seguenti  “diritti/prassi parlamentari”:

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  • l’assenza di vincolo di mandato;
  • la prassi della migrazione da un partito all’altro (scilipotata palese);
  • la possibilità del voto  segreto (scilipotata occulta);
  • la facoltà di ostruzionismo;
  • la possibilità di scatenare crisi al buio;
  • l’interpretazione (illegale) dell’autorizzazione a procedere contro un parlamentare come valutazione nel merito delle azioni dell’ “imputato” e non come azione del giudice mirata/non mirata  a impedirne l’esercizio della funzione politica.

Ovvero:

 “Non sono vincolato dal vincolo di mandato, cioè io voto come decido io, secondo “coscienza” (leggi: interesse personale)  e non secondo le indicazioni del partito entro il quale sono stato eletto/nominato.  E voglio esercitare questo mio “diritto” anche senza metterci la faccia, cioè con il voto segreto. Inoltre, io posso presentare migliaia di emendamenti burla, che nulla hanno a che fare con la materia delle proposte politiche. E poi, quanto alla mia “particolare” gestione del denaro e del potere, fino a quando posso contare su una maggioranza “politica”, non sarò mai arrestato”.

A mio avviso ciò significa licenza di uccidere la legge e la democrazia, garantiti dall’anonimato. Ecco, si può concordare o meno con le mie conclusioni, ma ciò che non è possibile fare è assuefarci all’esistenza dei problemi, ciò che non è possibile fare è non riflettere sulle evidenti contraddizioni, illogicità ed illegalità del sistema.

 E nel frattempo? Nel frattempo … dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur! (Mentre a Roma si discute, la Sagunto (della nostra economia) è espugnata).

Come uscirne? Combattendo i fenomeni negativi? Si, certo, ma soprattutto eliminando i presupposti  che ne hanno consentito l’origine, come si dovrebbe fare per le stragi palestinesi.