UN’ALTRA FAVOLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2014 @ 1:33 pm

Detto altrimenti: stavo andando con il mio velocipede da Trento a Domegliara, allorquando … (post 1622)

C’era una volta, e c’è ancora, un paesello adagiato sulla sponda destra del fiume Adige. Esso era ed è attraversato dalla pista per velocipedi che ricalca il tracciato della antica via romana Claudia Augusta. In quel punto un robusto muro (non si sa mai!) separa a sinistra, quasi a scoraggiare le acque, il paesello dall’argine del fiume. Sull’ombra e sul sole di quel muro si affacciano, da destra per chi procede verso meridione, le casette antiche, a dimensione umana, umane esse stesse.

Già altre volte il viaggiatore a pedali era passato di lì. Già altre volte aveva notato un cartello, anzi due. Ma la rincorsa, l’inerzia del suo velocipede avevano fatto sì che egli proseguisse la corsa, per poi fermarsi, qualche decine di metri dopo, a ristorarsi all’ospedaletto … ops, scusate, al velocipede-grill di recente apertura.

DSCN0639.

Ma quella volta no. Infatti egli aveva avvisato il suo compagno di viaggio, che poi era un suo nipote, che forse avrebbero trovato un cartello, quel cartello, anzi due. Lo aveva avvisato, quel suo compagno, sperando in tal modo di ottenere anche un altro risultato: che rallentasse un po’ la pedalata, diamine, lui che aveva ben 43 anni in meno! … Rallenta rallenta … ed infatti, su una delle ultime casette, ecco i ricordati segnali!

.

.

.

.

DSCN0640.

I nostri due eroi scesero di sella (sella: vale per i cavalli come per i velocipedi) e furono accolti dalla castellana, cioè dalla signora che apparve subito come l’ideatrice firmataria dei messaggi esposti al pubblico. Il più anziano dei due cercò di intrattenerla per capire il contenuto che si voleva fosse raccolto dai viandanti. Gli fu spiegato che …  ma no, qui la favola finisce. Chi volesse conoscere il seguito, inforchi un velocipede e si rechi a trovare quella castellana …

.

.

.