STATO (DI) DIRITTO O DI-STORTO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Novembre, 2014 @ 5:02 pm

Detto altrimenti: quale vogliamo?   (post 1763)

"Temo di più ...."

“Temo di più ….”

Conferenza contro la mafia. Don Ciotti: “Temo di più chi agisce male all’interno dei limiti della legge di chi viola apertamente la legge”. Provo a tradurre: il nostro complicatissimo sistema del diritto consente di “male operare” pur restando nei limiti di legge. E fa più danno.

Stato di diritto? Ve ne sono due: quello de jure còndito e quello de jure condendo, ovvero quello che si basa sulle leggi emanate e quello che aspira ad emanarne di nuove, migliori delle precedenti.

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"... voi andate a modificare la legge"

“Voi  andate a cambiare la legge”

Il sindaco di Firenze. Giorgio la Pira. Assegnava le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero osservare che “la legge prevedeva diversamente”. Rispose: “Io assegno le case. Voi andate a cambiare la legge”.

Case popolari? TV-TG di ieri sera. Il responsabile della gestione di moltissime case popolari è stato catturato: si era peculato (part. passato del verbo peculare) otto milioni di euro. Ne hanno recuperati 800.000. Gli altri? Dice che li ha buttati nel fiume: in effetti si vede un tale che “pesca” una banconota da 100 euro. Condannato a 4,5 anni. Quanti ne conterà? Forse uno o due. Be’, per 7.199.900 euro ne può valer la pena. Domando: quale legge, quale “diritto” permette ad uno di poter arrivare a peculare ben otto milioni di euro prima che ci se ne accorga? Lo stesso dicasi per i peculati compiuti dai tesorieri dei partiti politici, dai gestori delle fondazioni politiche etc..

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Il mio vitalizio d'oro ? Deus vult! Renderò conto solo a Lui!

Il mio vitalizio d’oro ? Deus vult! Got mit mir!Renderò conto solo a Lui!

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La legge. Lo dice la legge. Che io mi posso incassare vitalizi d’oro, in tutta Italia, in tutti i parlamenti, regioni, provincie (resterebbero esclusi i Comuni: vi pare giustizia questa?). Dice: lo prevede la legge. Dico: quale legge? Dice: quella che mi sono fatto io stesso. Dico: ah, vabbè … a saverle le robe … (per i non trentini: a sapere come stanno le cose …).

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Le sentenze vanno rispettate. Anche quando accertano la prescrizione di un reato “amiantale” (da amianto) o quando condannano a 2,2 miliardi di euro (perché solo 2,2? facciamo 3, 4 … 8 … tanto …) di sanzione due ragazzi colpevoli di una strage di 80 persone.

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Be’ … veramente ius, iuris è neutro … quindi “summum” ius. Mi dispiace:  disegnatore in internet, sei  bocciato in latino!

Jus cònditum, jus condendum: leggi in vigore, leggi di cui si sente la mancanza … ma esiste un terzo diritto, lo jus perceptum, ovvero il “diritto percepito” dalla gente comune. Be’ in molti casi lo jus perceptum non è “diritto”, bensì di-storto!

  • Dice: maccome (maccome) si fa a raddrizzare il di-storto?
  • Dico: ci vuole una rivoluzione.
  • Dice: ecchè? Una rivoluzione popolare cruenta? Un colpo di Stato militare?
  • Dico: no, una rivoluzione nel senso di e-voluzione antropologica, culturale e morale della gente. Tutto qui.
  • Dice: e ti pare poco … ti pare … e poi … “antropologica” … chevvordì?
  • Dico: vuol dire che ognuno si deve sentire ed essere cittadino e non suddito, padrone e responsabile  in casa propria della res publica, della cosa e della casa comune …
  • Dice: meglio mi pare!
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