God save the Queen! Ma la gara europea per la gestione dell’A22?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Dicembre, 2011 @ 6:08 am

Detto altrimenti …

Piuttosto oggi direi … Dio salvi il Principe Filippo, cioè lo aiuti per quanto possibile a rimettersi dall’infarto, il quale, si sa, lascia comunque una “ferita” nel cuore … E poi, alla sua tenera età il Principe deve stare maggiormente riguardato. E dire che invece si sta preoccupando di non dover rinunciare alla tradizionale caccia alla volpe … Già, evento molto vendibile ai turisti, soprattutto se rappresentato sulle vecchie autentiche porcellane cinesi (o loro più recenti imitazioni) importate due secoli fa dalla Cina e pagate con l’oppio che i sudditi di Sua Maestà facevano coltivare ai coolies (schiavi) nelle piantagioni dell’India, oppio che se i Cinesi non lo volevano più importare … bè … gli si facevano un paio di guerre (dell’oppio, appunto). Coolies? Ma adesso sono i Cinesi a farci un “coolie” così a noi Europei … sarà la nemesi storica (nemesi? Vedi sullo Zingarelli). Comunque, tornando a bomba, India, si diceva, nella quale sempre detti sudditi si recavano non per la caccia alla volpe, bensì per la caccia alla tigre. Due sistemi di caccia molto simili: la Royal Geografic Society sta indagando per definire quale delle due cacce abbia ispirato l’altra …
Per la volpe si preparano mute di decine di beagle, quei simpatici cagnolini multicolori, ignari della propria strumentazione contro la collega volpe; torme di cavalieri; di battitori; di trombettieri; di sarti (già, perché l’abbigliamento contava moltissimo) … e … dimenticavo, alcuni sommellier e camerieri per versare il bicchiere della staffa ai nostri eroi. Ed alla fine la feroce volpe viene catturata, cioè sbranata dai cani. Meno male, una pericolosa belva di meno.
Per le tigri, stessa cosa, solo che al posto dei cavalli si usavano gli elefanti, e solo che in una sola battuta venivano “giustiziate” anche un centinaio di pericolose belve, a colpi di moschetto. Molto più civile. Anche per i cani.

Il Duca di Edimburgo, vittorioso ...

God save the Queen, si diceva. Ah … le tradizioni … come quella degli acquisti delle svendite, decine di migliaia di persone accalcate nelle strade del centro di Londra … peccato che un giovane sia stato accoltellato a morte, ma questo può succedere ovunque e non centra niente con volpi e tigri.
Piuttosto, lo spazio che le TV hanno dedicato al principe e alla giovane vittima dell’accoltellamento è molto, molto di più di quello (non) dedicato ai due recenti “gran rifiuti” della GB; di non consentire al suo interno la trasparenza bancaria e di non partecipare al rafforzamento del fondo salva stati dell’UE.
E dire che il nostro Padre Dante, per un solo, unico, rifiuto, Celestino V lo mise all’inferno come colui “che fece per viltade il gran rifiuto”! Chissà come si rigirano nella tomba. Dante e Celestino: “E loro niente? Non ce li vogliamo mettere all’inferno, pure loro che di rifiuti ne hanno fatti ben due?”
Dicamus bona verba … smettiamola di malignare, ma sapete com’è, ridendo castigat mores, che non vuol dire che “ridendo castiga i negri”, bensì che pur nello scherzo cerca tuttavia di correggere i costumi. Ed allora ripeto qui una mia proposta di cui ad un mio precedente “post”: escludiamo eventuali concorrenti della GB dalla possibilità di partecipare alla gara per l’assegnazione della concessione della gestione dell’autostrada del Brennero. Così, tanto per far capire che non dormiamo sul fico, tanto per cercare di pareggiare i conti … mica per altro …