ORCHESTRA HAYDN A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2014 @ 9:42 pm

Detto altrimenti: “I solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento”, ovvero alcuni solisti, nell’ambito della “fuori-programmazione” dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda   (post 1819)

Anno 1919: il papa ordina di radere al suolo il paese di Sonnino che aveva dato ospitalità ai rivoluzionari repubblicani. Vengono poste taglie su di essi, e offerti premi per chi li denuncia.

WP_20141213_006Auditorium del Conservatorio Bonporti  di Trento, sezione di Riva del Garda. Presenta il Presidente dell’ Associazione Amici della Musica, Franco Ballardini. Amici “della Musica”, i nostri associati, Amici “nostri” i quattro esecutori: e infatti, se non sono Amici loro, solisti della Haydn, ai cui concerti sono abbonato da anni, chi altri lo sono? Eccoli qui accanto nella foto, da sinistra: Ole Jacobs Frederiksen (violino); Fabio Righetti (oboe e corno inglese); Elisabetta Branca (violoncello); Gabriele Marangoni (viola). Il repertorio: ‘700, ‘800 e ‘900: W. A. Mozart del fine ‘700: F. Schubert del primo ‘800; J. Francaix del secondo novecento.

F. J. Haydn, cui è intitolata l'Orchestra

F. J. Haydn, cui è intitolata l’Orchestra

Concerto da camera, ovviamente, non sinfonico. Ma proprio per questo più intimo, più “vicino” (anche fisicamente) all’uditorio. E poi, la scelta dei brani e dei periodi! Eccezionale! Si è percepito nettamente, anche da parte di un non–musicologo par mio, la caratteristica mozartiana; la vicinanza a Mozart del “primo” Schubert che però già “tradiva” un’attrazione al romanticismo; la  modernità ancora un po’ classica … neoclassica diciamo … di J. Francaix, proprio per questo maggiormente apprezzabile rispetto a certi “stacchi” violenti di una più marcata – forse troppo – modernità difficilmente assimilabile da ascoltatori “classici”. I brani eseguiti? Eccoli:

  •  W. A. Mozart (1756-.1791): Quartetto per oboe e archi in fa maggiore, K370
  • F. Schubert (1797-1828): Trio per archi n. 2 in su bemolle maggiore, D581
  • J. Francaix (1912-1997): Quartetto per corno inglese e archi.
Il bavarese R. Strauss

Il bavarese R. Strauss

Mia osservazione da dilettante della Musica, la cui formazione è lontana e parziale (le arie d’opera, grazie alla passione di mamma … e si risale agli anni ’50!): mi accorgo di essere concentrato sul ‘700 e sull’ 800. Prima era “troppo prima” e dopo, salvo eccezioni … che dire? Sono ancora troppo impegnato a capire a fondo quei due secoli! Tuttavia il mio “ponte” verso il ‘900 è il tardo romantico  del primo novecento Richard Georg Strauss … sarà perchè è nato a Monaco (1864) ed io  ho lavorato anche per la Siemens! O perchè è morto a Garmisch Partenchirken (1949) ed io sono un appassionato sciatore! O perchè ha scritto la famosa Alpensinfonie ed io sono un ex scalatore! … sarà … Pensate: un  giorno mia moglie entra in casa: “Presto, accendi la radio, stanno trasmettendo musica bellissima”. Accendo, ascolto, mi pare di riconoscere lo stile, dico: “E’ Richard Strauss”. Alla fine lo speaker conferma! Be’ per i musicologi sarà normale, ma per me, semplice musicofilo, è stata una grandissima soddisfazione!

th6GDJFZ3O

.

Sarà, ma la musica rispecchia la società e la sua evoluzione sociale ed anche tecnologica. Riflettete infatti sui mutamenti tecnologici avvenuti fra il ‘700 e l’800 (dal fucile ad avancarica a quello a retrocarica); e su quelli intercorsi fra l’800 ed il ‘900, dalle prime auto a benzina alla conquista della luna. Quale dei due “delta” è stato più rilevante? Che ne dite? Diciamo che da oggi, “in coda” a R. Strauss colloco molto volentieri J. Francaix!

Chi era presente si è goduto un bellissimo concerto. Chi era assente non sa cosa si è perso: un concerto gradevolissimo e molto formativo. Grazie, comunque, Amici della Haydn!