LA DEMOCRAZIA DELLA RETE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2015 @ 8:15 am

Detto altrimenti. facciamo due riflessioni   (post 1910)

Post 1910, anno 1910. Eruzione dell’Etna. Terremoto in Irpinia. Epidemia di colera. Alluvioni. Povera Italia …

  • Una  rete può catturare pesci o consensi

    Una rete può catturare pesciolini, consensi, tonni …

    In Italia solo il 35% della popolazione usa internet.

  • In una recente consultazione in rete, su milioni di iscritti ad un movimento hanno votato solo 51.000 persone.
  • Il primo “eletto” ha ricevuto 19.000 preferenze.
  • Quale “rappresentatività” ha l’eletto?
  • Chi ha confezionato la ristretta rosa dei votabili? Già questa è una pre-determinazione della volontà della rete.

 

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Pericle

Pericle: “Ve la do io la democrazia …”

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Ecco i numeri della Repubblica di Pericle, in realtà vero principato imperialista (1): popolazione: 250.000 – Aventi diritto di voto. 30.000 – Partecipanti all’Assemblea deliberativa: 5.000 – Ammessi a parlare: 10 – A decidere: uno solo, Pericle.

Già ai tempi dell’antica Grecia (2.500 anni fa) filosofi, storici e politologi affermavano che la Democrazia era la migliore forma di governo in assoluto. Teoricamente, però. Ed oggi? Oggi questa constatazione non ci deve spingere verso forme non democratiche, ma a migliorare la democrazia fino a farla diventare una Democrazia (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

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Per “par condicio” devo scrivere che lo stesso movimento ha denunciato lo scandalo del Consiglio Comunale di Agrigento che si riuniva tre volte al giorno, sabato e festivi compresi, per incassare tre gettoni di presenza al giorno. Bene la denuncia!

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(1) leggendo i tre discorsi di Pericle all’Assemblea emergono più volte temi ripresi 2.500 anni dopo dal ventennio fascista: il posto al sole, la conquista dell’impero … Solo che Pericle è durato trent’anni, anni, non venti

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