50 SFUMATURE DI … MAGGIORANZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 6:08 pm

Detto altrimenti: per un attimo avete pensato che mi buttassi sull’erotismo … dai, siate più specifici: pensato vabbè, ma in realtà, temuto o sperato?    (post 1931)

Post 1931, anno 1931 – Crisi economica? E Mussolini (con il suo amico beneduce la cui figlia sposerà tale E. Cuccia) si inventa l’IMI, l’IRI e le tre BIN, Banche di interesse nazionale (Comit, Credit, Bancroma)

th4911TI34No, raga, scialla … calma, infatti non voglio mettermi a parlare del romanzo di Erika Leonard anche perché non l’ho letto né risulta fra quelli che sono prenotati per la mia lettura. Solo che soprattutto in questi giorni mi sono chiesto se noi Italiani abbiamo chiaro il concetto di maggioranza, di decisioni a maggioranza, di democrazia delle maggioranze. Al riguardo, le  riflessioni che seguiranno non vogliono essere asserzioni: infatti un mio amico (solo F.R. per ragioni di privacy) mi dice che legge e apprezza  i miei post e che mi trova un po’ troppo “assertivo”. Evvabbè, dico io, ecchè? Se uno dice come la pensa fa male? Essere “assertivi del proprio pensiero” è un male? In definitiva io non pretendo di “rivelare verità rivelate” nè tanto meno di “imporle”, ma solo di esprimere con chiarezza il mio pensiero. Comunque, farò uno sforzo anti-assertivo. Vediamo un po’ se ci riesco.

Inizio dello sforzo anti-assertivo

Forse, probabilmente, potrebbe essere che … a me sembrerebbe … non so se mi sbaglio ma … se mi sbaglio mi correggerete … Ma incominciamo …

Forse, che se non raggiungi la maggioranza ti dicono di stare zitto che sei in minoranza e vale la volontà della maggioranza.

Forse, che se raggiungi la maggioranza, una minoranza della maggioranza che ti ha consentito di raggiungere la maggioranza vuole importi la linea di condotta (si chiama ucia de la balanza che tradotto dal dialetto trentino significa “ago della bilancia”)

Forse, che se tu non sei d’accordo allora ti accusano di procedere “a colpi di maggioranza”. A “colpi”? Eh già … intanto chiamiamoli “colpi” il che comporta già un significato negativo. Poi vediamo come che la buta … come si mette la faccenda …

 Fine dello sforzo anti-assertivo

Esopo, l'autore della favoletta dell'asino

Esopo, l’autore della favoletta dell’asino

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Chi fa, sbaglia. Sempre. Padre e figlio camminavano tenendo alla briglia un asinello. Incrociano un primo gruppo di persone: “Guarda quei due che stupidi: hanno l’asino e vanno a piedi”. I due salgono in groppa all’asino. Secondo gruppo di persone: “Guarda quei due senza cuore: in due sull’asino!” Scende il padre. Terzo gruppo di persone: “Figlio snaturato, lui in sella e il padre a piedi”. I due si scambiano di posto. Quarto gruppo di persone: “Padre snaturato: lui in sella ed il figlio a piedi!”.

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E che dire delle “maggioranze silenziose”? Quelle che non sfilano in corteo, che non scioperano, che non urlano  … ma soprattutto quelle che non vanno a votare? Dice: tu hai vinto le elezioni … si, vabbè, ma però (ma però) ha votato solo il 50% degli aventi diritto… tu hai avuto il 51% di quel 5o% perciò solo poco più del 25% degli aventi diritto … quindi non sei legittimato … Dico: a me mi (a me mi!) pare che questa obiezione sia un po’ come quella di chi ha fatto 13 al totocalcio ma non ha “giocato” la schedina … o come quel capo azienda che ha fatto gli investimenti a debito e poi dice che se non avesse da rimborsare i debiti sarebbe in attivo … o quello che a parte le malattie è sano, o quell’altro che sa resistere a tutto tranne che alle tentazioni … o quello che la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge, o quello che sì vabbè ma la nostra è una gestione separata. E così via.

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Con questa rete si pescano anche i ... tonni!

Rete ligure: con essa si pescano anche i … tonni!

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Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze della rete. Ah si … quelle. Scusate, le stavo dimenticando. Forse si fa così, come nell’antica Grecia, nella (pseudo) repubblica ateniese di Pericle: 250.000 abitanti dell’impero (rectius, del principato del Princeps Pericle); 30.000 aventi diritto al voto; 5000 partecipanti all’assemblea; 10 a prendere la parola; uno a decidere. Oggi … uno? No, due, due ragazzi un po’ cresciuti, uno molto capellone, l’altro un po’ meno. Chi sono quei due ? Ecchè, vi devo dire tutto io?

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Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze cinesi. L’abbiamo imparato dalle SpA: se io posseggo il 51% di una SpA che possiede il 51% di una seconda che possiede il 51% della terza e cos’ via, nell’ultima, quella che conta, io comando pur possedendo azioni corrispondenti ad una percentuale minima del valore capitale della società che interessa (l’ultima, appunto). Si chiama il sistema delle scatole cinesi.

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 “A guapparia”, bella canzone napoletana, di un guappo innamorato della … Margherita : “Scetateve guaglione e mala vita – ca e ntussecosa assai sta serenata – i songo o nammurato e Margarita …”.  Dice … ma tu devi tendere alla maggioranza più ampia possibile, altrimenti sei un “guappo”. “Tendere verso”? Allora ciò significa che l’ideale sarebbe l’unanimità dei consensi? Ma – dico –  Dio ci scampi dall’unanimità dei consensi, dai bilanci bene assestati, dagli eserciti molto potenti … se non altro perchè – statisticamente – dentro i grandi numeri più facilmente può allignare il male (questa non è mia, e di un premio Nobel della letteratura, il russo Josif Brodskij, ne “Il canto del pendolo” ed. Adelfi).

Dice, ma che c’azzecca con la politica? Ma che … stavano parlando di politica? Non me ne ero accorto. Comunque già che me lo chiedete vi parlo di un “gruppo”. Cosa? Mi chiedete se si tratta di un partito politico? No, si tratta di un sindacato: ammettiamo che l’assemblea di questo gruppo sia di 100 persone, le quali debbano nominare di anno in anno certe cariche (retribuite). Chessifà? Si stabilisce che l’Assemblea nomini un comitato di 40 persone le quali poi nominano i “retribuiti”. Ora, se quei 40 continuano a nominare i retribuiti solo all’interno dei 40, costoro escludono il 60 non solo dal diritto di elettorato attivo (ovvero dal diritto di eleggere i retribuiti) ma anche – di fatto – da quello passivo (di essere nominatati retribuiti). Ora, se all’interno di quei 40 si forma un sottogruppo di 21, il gioco è fatto: i 21 comandano i 100. A cascata … si … proprio a cascata … dell’asino, perchè qui casca l’asino nel senso che il trucco c’è e si vede!

Come avete visto, le “sfumature della maggioranza” sono tante, anzi … io le ho contate … sono esattamente 50, ma ho voluto risparmiarvi e ne ho elencate solo alcune …

Buone maggioranze a tutti!

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