COMPRENSORI SCIISTICI IN TRENTINO – OCCORRONO STRATEGIE TEMPESTIVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2015 @ 9:04 am

Detto altrimenti: il Governo Provinciale intervenga tempestivamente!     (post 1963)

thWSN488EW

Iddu …

Post 1963, anno 1963 – Arriva Carosello. La Fiat 500 costa Lit. 450.000. Il Generale dei CC Giovanni De Lorenzo prepara il colpo di stato “Solo” , che emergerà nel 1964. Per questo fatto  verrà destituito nel 1967. Nel frattempo, disloca su tutto il territorio nazionale  i “marescialloni  CC” che erano impiegati nelle Legioni Territoriali. Mio babbo, dall’Ufficio Matricola della Legione di Genova alla Stazione-Tenenza CC di Cles (Tn). Noi tre figli, studenti di cui due all’Università e mamma, insegnante di ruolo di scuola media statale, si resta a Genova: ma la nostra Costituzione non  tutelava la famiglia …?

.

.

thK6016AY4

O puro bianco di cime nevose …

Lo dice la stampa: la PAT ci vuol mettere mano, vuole accorpare, razionalizzare. Evvabbè … ma … mi chiedo: accorpare le diverse SpA e/o collegare i diversi comprensori con nuovi impianti? Già, perché sono “cose” molto diverse. Intanto, quali sono i nostri comprensori? La Polsa S. Valentino, isolata, a ridosso del Lago di Garda. Folgaria, isolata a ridosso del Veneto. Panarotta, isolata a ridosso della Valsugana. Bondone, isolato a ridosso della città di Trento. Paganella, isolata a ridosso di Andalo-Fai. Campiglio-Marilleva, già collegate e non più collegabili. Pejo, appena spesi 25 milioni di euro per la funivia Pejo 3000.  Le stazioni della Val di Fassa e Fiemme, già abbastanza integrate e comunque in questa sede non intendo occuparmene.

.

.

.

WP_20150313_013

Da 3000 metri in giù!

Intervenire, si diceva … ma come? Fondendo una SpA che produce utili con una SpA che produce perdite, significa risolvere il problema della seconda SpA ma anche livellare al basso gli investimenti: tuttavia non escludo che in certi casi questa sia una strada conveniente. Ma è di un  altro aspetto che io mi voglio occupare in questa sede: del caso di possibile fusione di società finalizzate alla razionalizzazione dei nuovi investimenti. E veniamo al Passo del Tonale-Ponte di Legno.

E’ un mio vecchio amore: leggete il post “la mia ISA” del 4 luglio 2012 e “Il Trentino cambia (il) passo” del 6 marzo 2015 e capirete. In questi giorni sono stato ben tre volte a sciare e a “studiare” al Passo del Tonale-Ponte di Legno. Il Comprensorio si estende dalla Valbiolo (prima a destra per chi sale dalla Val di Sole, fino alle piste del Bleis (ultime a destra), il Ghiacciaio Presena (3000 m.) a sinistra fronte a nord e il sistema di impianti e piste che “scendono” – di fronte per chi arriva dal Trentino – verso ovest, fino a Ponte di Legno e Temù (1100 m.), tante bellissime “rosse” esposte a nord!

.

.

.

WP_20150313_009

Dal Corno d’Aola

Orbene, la “nostra” (trentina, pubblica) Carosello Tonale SpA è la società che fattura maggiormente (se si escludono i ricavi non tipici della SIT, bresciana- pubblica che incassa quasi 2 milioni di euro dalle sue centraline idroelettriche) e sta per completare il secondo tronco della cabinovia da passo paradiso alla Presena, con circa 15 milioni di auro di investimenti. Il che – si stima – raddoppierà gli incassi dell’attuale seggiovia + sistema ad ancore. Tuttavia, sebbene raddoppiati, questi incassi secondo una mia stima spannometrica non mai potranno far fronte ai nuovi ammortamenti e interessi bancari, per cui…

.

… la Carosello, che già oggi chiude in leggera perdita, andrà molto “in rosso” e quindi avrà minor peso contrattuale nel caso di una successiva fusione con le SpA lombarde da loro probabilmente proposta. Infatti nel frattempo i Lombardi della SIT stanno per ricevere una ulteriore centralina idroelettrica, aumenteranno ulteriormente il loro utile (sia pure grazie a ricavi atipici) e potrebbero finanziare una nuova cabinovia parallela ai “nostri” due impianti del Bleis, riducendo i nostri ricavi ed aumentando i loro (cioè: spostando l’utenza dalle nostre due vecchie seggiovie alla loro nuova cabinovia).

.

WP_20150313_016

Elisoccorso sulle piste

Ed allora, che fare? Il Trentino giochi d’anticipo, prenda l’iniziativa di avviare le trattative per la fusione delle tre SpA (c’è anche la privata Sinval, che fattura un terzo di ciascuna delle altre due sorelle maggiori); accetti la costruzione della citata nuova cabinovia al Bleis e sposti le due seggiovie del Bleis a congiungere il Bleis alla Valbiolo. In caso contrario i Lombardi faranno affari sfruttando la presenza del nostro ghiacciaio “in perdita”: loro in attivo, noi in passivo. Mutatis mutandis, accadrebbe come accadeva 25 anni fa, quando la società (privata lombarda) della vecchia funivia di arroccamento al ghiacciaio (portata di soli 400 posti l’ora) era in attivo e i nostri impianti trentini sul ghiacciaio (portata di 2000 posti l’ora) erano in perdita.

Come convincere i “Lumbard”? Lasciando intravedere la possibilità della separazione del ghiacciaio dal contesto (ma solo a scopo “intimidatorio”), ma soprattutto: 1) attivandosi per ricevere contributi europei Interreg; 2) con interventi anche finanziari della PAT; 3) proponendo la creazione di una sorta di Società in Accomandita per Azioni a gestione locale; 4) stabilendo golden shares e patti parasociali adeguati. Difficile tutto questo? Si, ma utile, molto utile, anzi, necessario e conveniente. A tutti.

Appendice:  incidenti sulle piste da sci.

Impianti di risalita sempre più veloci con portata sempre maggiore. Piste tirate a specchio. Sci veloci e facili. Abbondanti libagioni (spesso sulla neve si avverte “profumo” di grappa). Velocità troppo elevate. Mancanza di conoscenza delle regole e del buon senso. Ieri una maestra di sci investita alla Presena (v. foto). Un altro a Folgaria è stato investito da tergo da un turista polacco: vertebre e costole fratturate, un polmone forato.

Io, ieri, ho evitato uno scontro per un soffio: ascoltate un po’ come è andata. Ero sullo stradone che dal Tonale conduce a Ponte di Legno, In un tratto lo stradone diventa un muro, non difficile, ma pur sempre un muro. Io scio a serpentina controllata, cioè abbastanza lenta, sull’estremo sinistro (orografico) della pista, occupando una fascia di pista di non oltre due metri, su una larghezza totale di 50 metri di una pista deserta! Da tergo arriva uno sciatore che procede molto velocemente a curve amplissime. Ne fa una a destra, raggiunge il bordo destro della pista, curva a sinistra, taglia di costa tutta la pista e, addirittura risalendo sia pur di poco la pendenza, viene a tagliarmi la strada, fermandosi sul bordo sinistro (il mio). L’ho evitato per un soffio: se ci fossimo scontrati, di chi sarebbe stata la colpa?

Trovo che questo modo di sciare sia pericoloso. Ho già assistito ad altri incidenti nei quali chi sciava “in discesa” viene investito quasi frontalmente da chi – dopo ampie curve – risale il pendio, “reclamando” per se’ l’intero spazio sciabile. Anche “in salita”!

.

.