POLITICA AL SINGOLARE O AL PLURALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2015 @ 6:17 am

Detto altrimenti: uno, nessuno, centomila?     (post 2153)

Dal greco: polùs, pollè, polù: molto. Al plurale polloi, molti. Polis, città, la riunione di molte persone. Politica, l’attività attività svolta da molte persone che si occupa della città, ovvero di molte persone. Insomma, non si scappa: la politica è al plurale!

Solo che, soprattutto qui in Italia, tot capita, tot sententiae, ovvero ognuno ha da dire la sua, ognuno la pensa in modo diverso. Eh già … siamo figli degli antichi Romani, a loro volta eredi della cultura (anche politica) greca. Non per niente Graecia capta ferum victorem cepit, ovvero la Grecia, sconfitta militarmente, conquistò il feroce vincitore con la propria cultura. Quindi la colpa e della Grecia! E ti pareva che no scaricassimo la responsabilità su altri …

mondo-di-atene1[1]La Grecia … ma quale cultura politica ci ha trasmesso? “La democrazia ateniese”, “Il mondo di Atene” (Luciano Canfora docet), la testimonianza dell’anonimo ateniese pervenuta fino a noi (l’autore? ma se è anonimo, via …). La conclusione? La democrazia è la migliore forma di governo anche se è la più difficile da attuare pienamente. E qui interviene la matematica: la (buona) politica non è un valore assoluto, ma un limite, un “tendere a” nel senso che ove si rispetti il pluralismo, la politica che ne deriva “tende ad essere” una buona politica.

Infatti buona politica significa innanzi tutto pluralismo che a sua volta significa innanzi tutto rispettare le idee altrui, ovvero praticare un confronto leale, aperto, alla luce del sole con le idee altrui, rispettare chi alla fine grazie ai numeri è prevalso a seguito di un confronto rispettoso dei ruoli istituzionali.

Ma pluralismo significa anche cambiamento, rinnovamento, crescita. Mi spiego con un esempio: se avete abitato per trent’anni nella stessa casa, vi siete abituati a non “vedere” anche ciò che non va: un tappeto scucito, un mobile sbrecciato, una parete annerita. Ma se dopo di voi in quella casa entra un altro inquilino, be’ … costui vede subito tali particolari e vi pone rimedio. Insomma, ogni tanto un po’ di ricambio fa solo bene, rinfresca la mente e l’ambiente e garantisce che il cambiamento sia un miglioramento.

Il contrario? Buono, cattivo. Alto, basso. Dolce, amaro. Lungo, corto. Chiaro, scuro. Politica, monolitica. Ovvero: la cattiva politica inizia a dilagare quando qualcuno inizia a pensare di essere migliore degli altri.

.

.