SURF IN OCEANO PACIFICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2015 @ 1:58 pm

Detto altrimenti: o è “poesia” in Oceano Pacifico?      (post 2154)

Immag0067Il mio, lo sapete, è un “open blog” nel senso che volentieri ospito post altrui. Questo che segue è di un mio nipote, Paolo, geologo che lavora sulle piattaforme petrolifere e anche a terra, nel continente sud americano. Quando ha un po’ di tempo libero cerca di fare sport. Quando viene a trovarmi in Trentino, andiamo a sciare. In questo caso, surf. Cosa? Nooo …, non in Trentino: in Oceano Pacifico! Surf?  In altra occasione ha raccontato un episodio. Eccolo:

  • Paolo: “Dove andiamo a surfare? Là, verso la foce del fiume?”
  • Istruttore: “No, le forti piogge di questi giorni hanno trascinato a mare molti coccodrilli”.
  • Paolo: “Allora là, verso quel promontorio?”
  • Istruttore: “No, là ci sono i pescecani, Restiamo qui, in zona sicura”.

Si, dico io, ma coccodrilli e  pescecani conoscono i confini della “zona sicura”? Li rispettano? Ma questa è un’altra storia. Ma veniamo alla poesia di Paolo.

Inizia

oceano[1]“Sei mai stato di notte in mezzo a tantissime gocciolone che cadono dal cielo nell´oceano, tutte intorno alle tue orecchie? Ed ai tuoi occhi? Dove gli unici “rumori” sono quelli dell´acqua, dell´aria e dei tuoni, e non c´é niente fra te e loro? A respirare, con gli occhi radenti a pelo d´acqua, nella pioggia tropicale del tramonto, a scrutare l´orizzonte tra gli schizzi? Piove come quattro alluvioni e ti senti come un coccodrillo, nel caldo, predatore di onde. Le senti tutte intorno “le … regole assegnate a questa parte di universo” ed entri a farne parte. Non ti viene da chiederti quante sono le gocce che ti stanno cadendo intorno. Il numero lo sai, é cifra tonda, lo hai dentro, é infinito.

La grandezza dell´oceano la percepisci, perfettamente, e sai che quella riga lattea svaporata all´orizzonte, quella poca luce che resta del tramonto, é la soglia della grande cascata, dove il mondo finisce e non finisce mai, perchè é sfera. Sembra un tutt´uno: le gocce che entrano nel mare si fanno spazio come tantissimi siluri che fanno uscire altre gocce via via piú piccole che rischizzano fuori come piccoli delfini, che poi rientrano e via cosí, sempre piú piccole: é la evaporazione all´incontrario. É un tutt´uno!

lezioni di surf[1]É la soglia tra micro e macro. É la soglia tra cielo e terra. Tra aria e acqua. Tra liquido e vapore. E cosí scopri che questa é la temperatura perfetta… e perfetto é pure il tuo galleggiare.
Le differenze: la pioggia che cade é leggermente meno calda dell´acqua dell’oceano.
E poi sali con la pancia sulla tavola per concentrarti su onde che sono dietro ad altre onde che ancora non puoi vedere. Perché entrare in simbiosi con le onde é percepire la grandezza del mare. Ed é pure sentire la sua vitalitá, i suoi movimenti, le sue pulsazioni, il suo battito cardiaco. É cosí che entri in simbiosi con l´oceano.
E poco importa se in piedi sulla tavola ci sei stato qualche manciata di secondi … fisicamente l ´hai rimessa sotto i piedi, l´hai sentita.  Ed é anche tanta, ma tanta, ma tanta, ma tanta roba ancora. Qui e ora”.

Finisce

Allora, che ne dite di questo mio nipote geologo-surfista-poeta?