capodanno …. capo d’anno… capo … danno … capo … danno … da … capo?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2011 @ 8:11 pm

Detto altrimenti …

 

La tempesta sedata (Rembrandt)

Ma no, dai, che “o bono tempo e o malo tempo non dura tutto o tempo” (proverbio siciliano). Dai, che dopo la tempesta viene il sole, dopo le lacrime ministeriali e non solo quelle, arriveranno i provvedimenti per la crescita. Ne siamo certi. Solo che produrranno effetti nel medio periodo. Ed io in questo mio post (di domani, che anticipo questa sera, prima della cena, da sobrio) formulo il migliore augurio a chi, e sono tanti, di auguri ne ha bisogno nell’immediato. Ai giovani che hanno anche smesso di cercare il lavoro, ai giovani disoccupati che il lavoro lo stanno cercando, ai giovani sottoccupati, ai giovani precari, ai giovani finte partite IVA, ai cassintegrati, ai disoccupati, ai padri di famiglia che non riescono ad arrivare a fine mese, agli immigrati, ai terremotati, agli “infangati” (dalle alluvioni), a chi è solo, a chi desiderate voi …

Recentemente ho visto un film dl 2010: The company man, L’uomo della SpA. Anche qui, come è giusto che sia per un paese protestante (vedi il post precedente) il cattivo è predestinato ad essere cattivo, il buono è predestinato ad essere buono. Al di à di questo aspetto, il film fa una critica ed un elogio al “sistema America”. La critica: attraverso manovre finanziarie, poche persone diventano ricchissime e moltissime perdono il lavoro. L’elogio: fra coloro che hanno perso il lavoro c’è chi non si scoraggia, si tira su le maniche, e ricomincia costruire un futuro per sé e per gli altri. In particolare, facendo ripartire un cantiere navale e non con nuove speculazioni finanziarie.

Ed ecco che mi è subito venuta davanti agli occhi l’immagine dei lavoratori del cantiere navale di Sestri Ponente, prossimo alla chiusura, dicono. Io sono nato, cresciuto e “studiato” a Genova”. Da ragazzo ho assistito ad alcuni vari in questo cantiere, ancora di quelli in cui, appena la bottiglia di spumante si rompeva sulla murata, la nave scivolava su due rotaie dalla terra ferma in mare, rallentata nella sua corsa da enormi fasci di catene, fra la commozione degli operai e gli applausi del pubblico. Ora proprio non vorrei che a “scivolare in mare” fosse il cantiere, anzi, la cantieristica … Non abbiamo anche noi, per caso, un Company man, di quelli predestinati ad essere buoni? Si faccia avanti, per piacere …

A proposito di film .. anche in “Pretty woman” il “lui”, da spregiudicato finanziere che acquista interi complessi industriali solo per smembrarli, rivenderne le singole componenti e ricavarne forti utili, si redime e si trasfroma  in un investitore in un cantiere navale, altrimenti destinato alla rottamazione  e lo fa rivivere.

Buon Anno a tutti!