IL RI-NASCIMENTO DI DANTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2016 @ 8:07 am

Detto altrimenti: … nel senso che due Autori lo stanno facendo ri-nascere!      (post 2280)

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Palazzo Trentini, Via Manci. Mostra delle acqueforti di Domenico Ferrari su l’Inferno di Dante.

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            La mattina dello stesso giorno …

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Le illustra Ettore Lombardo. Quasi per caso, l’amica Rina mi segnala questa disponibilità. Telefono ad Ettore Lombardo, grande conoscitore e cultore – fra l’altro – di Dante. Noi dell’Accademia delle Muse ci accordiamo, e – dopo avere passato una mattinata fra le nebbie e – finalmente!- anche fra la neve della Paganella, eccoci all’ appuntamento.

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               Domenico Ferrari

Le acqueforti sono un’opera a quattro mani, anzi … a due menti: quella del disegnatore-incisore e quella del conoscitore dell’opera dantesca. La profonda conoscenza che Lombardo ha dell’opera, le sue innumerevoli e precise citazioni a memoria, il suo amore per il dettaglio e allo stesso tempo per la visione d’insieme – il significato profondo – di ogni passaggio hanno letteralmente affascinato, hanno risvegliato in noi il desiderio di rileggere Dante, sotto questa nuova luce, magari avendo alla mano la copia delle incisioni di Ferrari.

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                  Ettore Lombardo

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Assolutamente condivisibile le citazioni filosofico-letterari di Lombardo, fra le quali ho particolarmente apprezzato quella di Dietrich Bonhoeffer (di cui sto leggendo “Lettere alla fidanzata – Cella 92), il quale temeva di più lo stolto del malvagio, in quanto lo stolto crede di essere nel giusto e partendo da questa base fa più danni del malvagio che sa di violare ciò che è giusto.

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Il castello ove fu uccisa dal marito Pia de’Tolomei

E poi, il gustoso equivoco fra la citazione di Castel Pietra (Calliano, Trento) dove alcuni vorrebbero ri-localizzare la ruina danteca, e il “mio” Castel di Pietra nel Grossetano, quello di Pia de’Tolomei (“Siena mi fe’ disfecemi maremma / salsi colui ch’inanellata pria / disposando m’avea con la sua gemma”), castello che ho visitato in bicicletta da Castiglione della Pescaia l’autunno scorso con gli amici di FIab Trento, per poi salire fino al lago dell’Accesa, dal quale nasce il fiume Bruna che sfocia, 35 km dopo,  a Castiglione della Pescaia.

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Nel congedarmi, fra le tante parole che avrei voluto scrivere sul libro dei visitatori, alcune hanno prevalso su altre: un “grazie ai tre autori”: all’autore del pensiero, a quello delle immagini e a quello del loro comune interprete. Da ultimo: il “ri-nascimento” di Dante? Già, perché la coppia Ferrrari – Lombardo lo hanno fatto ri-nascere in me come, sono certo, in tutti i presenti. Grazie quindi ai due nuovi amici!

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P.S.: i soli aspetti per i quali oggi Dante – che pure io amo moltissimo – a mio sommesso avviso  non è attuale sono: 1) la sua avversione per le religioni “altre” (Islam in testa); 2) la visione di un Dio soprattutto “giusto” e non soprattutto “buono”; di un Dio che – al massimo – sa essere misericordioso “dopo” il giudizio di condanna, più che tenero “prima” di ogni giudizio; di un Dio che “premia” le buone azioni e “punisce” quelle cattive, piuttosto  che quella di un Dio il quale comunque elargisce, dona, la Sua grazia. Chissà cosa avrebbe scritto Dante se fosse nato dopo Martin Lutero … Ma questa è un’altra storia e poi … mica si può avere tutto dalla vita!

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P.S: idea! Fra i miei post “I dialoghi di Plutone (sic)” potrei inventarmene uno fra Dante e Lutero … ci penserò … hai visto mai!?

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