I DIALOGHI DI PLUTONE: DANTE E LUTERO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2016 @ 12:44 pm

Detto altrimenti: sì, dialoghi di “Plutone” non di Platone … (ne trovate altri nei post precedenti)    (post 2289)

La scena: un bar in Piazza Duomo a Trento. Siamo all’inizio del 1600. Due turisti stranieri – sconosciuti fra di loro – in visita alla Città del Concilio, si trovano per caso seduti a due tavolini vicini , in attesa di gustarsi un caffè.

th449P0EM8Turista “A”: Oh cameriere, ecchè me lo porta ‘sto caffè? Ovvia e gli è una bona mezz’ora che l’ho ordinato, ecchele pare? Tiri via che ‘sta mattina un è serata!

Turista “B”: (esprimendosi in un italiano approssimativo): “Scuza zignore, permette una parola? Io parlo poco la zua lingua ma ho pasato tre mesi a Firenze e lei a me mi zembra toscano. Permete mi prezento: zono il Dr. Martin Lutero di Turingia.

Turista “A”: La si figuri, la s’accomodi che si beve il caffè insieme. Sie che so’ toscano ovvia e mi garba che Lei l’abbia capito. Il mi’ nome è Alighieri,  Dante Alighieri è fo’ il poeta …

Lutero: Alighieri Dante … ma zi, quello che ha scritto la Comedia Divina, zi, l’ho letta tutta … za, anche io mi interesso di pensiero, filozofia, morale, religione, cultura in genere ed ho scritto qualche penziero al riguardo.

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04-11-2015 12.00.36_0068Dante: Oh che ti pareva ch’un ci si dovesse incontrare! Erano anni che e sc’avevo voglia di fare un viaggetto sino alla su’ città, ma gli è di molto distante e un ho trovato un volo economico e … la mi comprenda … arrivarci  co’ la mi’ bicicletta che vede parcheggiata nella foto a fianco  gli è troppa fatica … Sie, e volevo parlarle per quelle su’ tesine che glia scritto sulla porta della su’ chiesa …

Lutero: Zono honorato che Lei mi conosce. Anche io voglio parlarle, sa, mi zembra che ziamo di accordo contro la vendita dele indulgenze …

Dante: O che le pare … io e li ho messi tutti all’inferno i venditori di Dio e del Suo perdono a peso d’oro! Ovvia, visto che si è d’accordo, la mi lasci pagare a me anche il su’ caffè, tanto e sciò da cambiare un doblone che poi mi servono spiccioli per pagare il parcometro dove e sc’ho parcheggiato la mi’ bici …

Lutero: Grazie, acetto volontieri,  e ze mi permette le reghalo una kopia firmata delle mie tesi, ekkola!

Dante: E sa che fo’ io? Le regalo una copia della mi’ Comedia, con tanto di dedica.

(arriva Plutone, sotto le false spoglie di un cameriere, portando due caffè)

th8MFINRY2Plutone: Permettono signori? Scusate ma ho sentito i loro discorsi e vorrei tanto fare loro una fotografia a ricordo dell’evento.

Dante e Lutero, all’unisono: Prego, si accomodi (Lutero in realtà dice “zi akkomodi”)

Plutone: ecco, così, vicini, mostrate le vostre opere …fermi … fatto! Grazie. Sapete, questa sera partecipo ad un gruppo di lettura e farò certo una gran figura con la mia foto e la notizia della vostra rappacificazione.

Dante: Rappacificazione? Un s’era mica litigato! (Lutero annuisce)

Plutone: Eh no, signori, vedo he avete dimenticato un piccolo particolare che vi rende abbastanza dissimili …

Lutero: Quale zarebbe questo partikolare?

Dante: Già, quale sarebbe?

Plutone: dai che lo sapete benissimo … riguarda la natura di Dio: per lei Dr. Dante, si tratta di un Dio soprattutto giusto che giudica, assolve, condanna, eventualmente perdona (dopo la condanna). Per lei, Herr Professor Lutero, il Dio è soprattutto buono, tenero, ed elargisce la Sua grazia indipendentemente dai punti accumulati da ciascun uomo con le buone azioni … Non è una differenza da poco, vi pare? Comunque se permettete il caffè lo offre la ditta … mica capita tutti i giorni di avere una coppia simile di clienti!

Dante: si, e sc’ha rasgione .. ma chhevvole, che e sci si metta a litigare per queste faccende … e sci penseranno i posteri a vedere chi gli era nel giusto. Io intanto le posso dire che sono stato informato che un tale Alessandro Manzoni, mi pare sia un Longobardo che vive in quel di Milano, e sta scrivendo un libro – dicono sia un romanzetto ove si tratta di promessi sposi – sulla Provvida Sventura, sulla minaccia del castigo divino (il capitoletto al riguardo e s’intitola “Giorno verrà …”). Vedete che io e sc’ho già dei sostenitori?

Lutero: Zignor Dottore Dante, guardi che anche io ci ho zostenitori: mi hanno deto che un prozzimo Papa prenderà il nome di Francesco e diffonderà l’idea di un Dio tenero che per avere la indulgenza basterà pazzare sotto una porta senza pagare biglietto …

Plutone: Signori, scusate, devo andare, mi chiamano all’interno del bar … vedete quella nuvola di vapore acqueo … si è guastata la macchina del caffè, devo correre …. (si allontana di corsa)

Dante: ma guarda un po’ questo cameriere saputello … ma ora lo aggiusto io: ehi, cameriere, venga qui … ma … dove è sparito? Quella nuvola di vapore lo ha nascosto alla vista, diavolo d’un cameriere …

(Lutero si alza, entra nel bar, riesce stupito)

Lutero: Zignor Dante, quel zignore è sparito … quale diavoleria è mai questa? Za cosa le propongo: rinasciamo, lei qualche zecolo prima di me, cozì non ci incontriamo e non litighiamo.

Dante: Ben detto e sc’ha proprio rasgione, e sc’ha. Allora sa che fo’? La saluto e vado a rinascere nel mi’ secolo. Tanto e sci si rincontrà, noi due, spero nel mi’ Paradiso. subito subito almeno io. Lei magari, la mi scuserà, ma prima magari un pochinino di Purgatorio e glie lo faranno fare …

Lutero: Purgatorio a me? Ma non dica sciocheze, mi fazza il piazere … in Purgatorio zi andrà lei per kuella zua prozopopea di giudicare tutti e tutto …

(Lutero si alza e se ne va, offeso. Dante rimane seduto e pensa: “E se avesse ragione lui? Ma sì, tanto io la mi’ Commedia mica la riscrivo per far piacere a ‘sto signore … e gli ha da nascere chi mi tira per la giubba a scrivere cose ch’un condivido. E poi la chiamano la città del concilio, qui un ci si riconcilia per nulla perdavvero!”)