AUTONOMIA : LA SUA COMUNICAZIONE “VERSO” ROMA E IL PAESE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2012 @ 6:33 am

Detto altrimenti: “verso”, cioè “nei confronti di”. Non “versus”, cioè “contro”

150 anni dell’unità d’Italia. A parte che ricordo a Torino, Italia ’61 …  per cinque anni ho abitato a Torino, quasi di fronte alla famosa monorotaia celebrativa. E poi anche per avere letto l’ultimo libro di Enrico Deaglio: si intitola “Zita” (Il Saggiatore). Enrico Deaglio, fratello di Mario, giornalista economista, il marito della Ministro Fornero.

Unità d’Italia fatta di una liberazione e tre conquiste: liberazione dell’italiano Trentino (anche se molti nostri nonni erano Kaiserjaeger). Conquista del Sud Tirolo, dello Stato Pontificio e del Regno delle due Sicilie.

Libri. Sul Sud Tirolo, consiglio il quasi recente “Eva Dorme” di Francesca Melandri (Mondadori). Sulla questione meridionale, i quasi recenti “Terroni” e “Giù al Sud” di Pino Aprile (Piemme). Sullo Stato Città del Vaticano, “Oltre le mura del tempio. Cristiani tra obbedienza e profezia” di Padre Bartolomeo Sorge (Edizioni Paoline). Quest’ultimo almeno per due aspetti, quello della guida politica dello Stato Pontificio e quello dei suoi rapporti con la politica italiana. Dice … ma io di libri sull’argomento ne ho letto ben altri! Si, ma Eva Dorme e i due di Pino Aprile sono quasi recenti. Il terzo è recentissimo!

Ma … dite voi … che c’azzeccano i libri? Bè … intanto volevo animare un po’ questo mio articoletto, arricchirlo, incuriosirvi, così, tanto per alleggerire il discorso. E poi … vediamo un po’ … Trentino (non il Sud Tirolo), terra di confine fra il mondo tedesco e quello italiano, fra l’Italia ed una sua conquista territoriale. Trentino, capace di tradurre verso nord e verso sud le opposte istanze. E se abbiamo letto i libri citati, le conosceremo meglio, queste istanze … Noi si,  però gli  altri?

Ma … insistete voi … che c’azzecca la nostra Autonomia? Eccomi, arrivo. Il problema secondo me, oggi più che mai, non è tanto di come la nostra Autonomia noi stessi (e non altri, ecco il punto!) la leggiamo sui libri, di come la interpretiamo, viviamo e comprendiamo dall’interno, bensì di come la nostra Autonomia è vista dall’esterno, da Roma, dal Paese. Il problema è quindi anche cosa noi facciamo perché essa sia vista nel modo corretto. Cioè: come la COMUNICHIAMO all’esterno,  la nostra Autonomia.

Già, perché oggi dall’esterno la nostra Autonomia è vista superficialemente (“Voi si … che da voi funziona tutto, mica come da noi! Ma voi, siete una o due regioni? Trento, si, vicino a Trieste. Trento; ma lì parlate tutti tedesco”. Solo per citare alcune perle). Oppure è vista negativamente: “Voi siete dei privilegiati. Perché a voi tanti soldi e alle regioni ordinarie molti di meno”? Lo so, questi sono luoghi comuni, ma purtroppo il mondo vive di luoghi comuni, che poi sono quelli che “passano” maggiormente. Ed allora … sfatiamoli!

E allora, usciamo dal guscio, organizziamo una politica per la crescita che possa essere un messaggio ”verso” Roma e verso il Paese, per essere “vista” correttamente da Roma e dal Paese. E diamo centralità ed autonomia (appunto!) originaria al  problema della COMUNICAZIONE ALL’ESTERNO DELLA NOSTRA AUTONOMIA! Mostriamo, senza falsa modestia, i frutti della Cooperazione, del nostro Turismo, della nostra Agricoltura, della nostra Università, della nostra Sanità, della nostra Protezione Civile, della nostra Accoglienza, della nostra capacità di “con-vivenza”, della nostra Politica.

E che la politica, la nostra Politica, sia maggiormente politica territoriale non nel senso di chiudersi sul territorio, ma nel senso di avere presente soprattutto i problemi del Territorio, al di fuori della schematizzazione nazionale, e di proiettare il Territorio al di fuori del territorio (non ho usato a caso le “t” minuscole e le “T” maiuscole). E la territorialità autonomistica della nostra politica deve manifestarsi, affermarsi e parlare con Roma su di un piano di PARITETICITÀ, piano che ci siamo guadagnati per come abbiamo realizzato, insieme al Sud Tirolo, il migliore esempio di con-vivenza di diverse culture d’origine. Culture che la storia ha un po’ forzosamente unite, sia prima che dopo la prima guerra mondiale. A quest’ultimo riguardo riflettiamo un po’ sulla differenza di trattamento delle minoranze di lingua italiana sotto l’Austria e delle minoranze di lingua tedesca sotto l’Italia. Poi ne riparliamo. Nel frattempo Roma e tutto il Paese devono guardare a noi non come ad una terra cui ridurre le risorse finanziarie, ma come un esempio da imitare.

Ecco perché il nostro contributo al Paese, il contributo della nostra Autonomia verso il Paese, soprattutto in questa fase di recessione non solo economica ma anche dei valori della politica, è e deve essere sempre di più soprattutto Politico, attraverso la COMUNICAZIONE DEL NOSTRO ESSERE.

E se Dante afferma che non è scienza “sanza lo ritener aver inteso” (Paradiso, V, 41-42), noi possiamo dire che non è Autonomia “sanza comunicar l’aver compiuto”