1 MAGGIO – FESTA DEL LAVORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Maggio, 2016 @ 8:30 pm

Detto altrimenti: un aspetto, il caporalato                             (post 2363)

thANB9FBN6Il lavoro c’è/non c’è, aumenta/diminuisce etc.. Mille aspetti di un problema complesso. Io, da semplice blogger, mi limito ad un singolo particolare di un singolo problema, un “particolare” del caporalato. Festa del Lavoro, accendi la TV e ti becchi un servizio su e contro il caporalato. E che ti viene in mente? La figura del “caporale” ovviamente! Il caporale qua, il caporale là … sono delinquenti, profittatori, mafiosi etc..

Concordo. Ma non basta. Le parole non bastano, nel senso che non ho sentito parlare degli “imprenditori che si avvalgono dei caporali”. Dice … si ma quelli gli imprenditori disonesti che si avvalgono dei lavoratori procurati e gestiti dai caporali … quelli sono un fenomeno che rientra nella categoria del fenomeno “caporalato” nel senso che se dici quella parola hai ricompreso tutto e tutti, anche loro.

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Prevenzione, controlli e repressione!

Ho capito ma tant’è. Tant’è cosa? Direte voi … Arrivo, arrivo! Tant’è che poichè le parole sono pietre (firmato Don Lorenzo Milani), esse vanno utilizzate con cura, tutte e solo quelle che servono. E qui occorreva utilizzare anche le parole “imprenditori disonesti conniventi profittatori delle violenze dei caporali”. E invece no. Alla TV: “i caporali … stranieri ma anche italiani …”. E ci risiamo: il nostro pensiero va a quei delinquenti d’importazione o nostrani  (i nuovi scafisti: gli scafisti di terra ferma) non immediatamente anche agli imprenditori che se ne avvalgono. Dice … ma io imprenditore pago il giusto. Eh no caro … intanto turni di lavoro di 12-14 ore al giorno non sono “giusti”. E poi, a chi dai i soldi? Cosa? Li dai ai lavoratori? Si, ho capito, ma mi devi spiegare perché li paghi parte in assegni e parte in contanti …

Ipocrisia. Dovrebbe essere rubricata come un’aggravante del reato.