Giunta comunale di Trento

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2016 @ 3:50 pm

Detto altrimenti: chiariamo   (post 2459)

Taluno afferma: la responsabilità della nomina degli assessori è del sindaco e basta: nessuna interferenza. Concordo. Tuttavia occorre distinguere fra interferenze, termine che ha un connotato negativo, qualcosa che si deve evitare, da un lato: e – dall’altro – richieste legittime da parte di chi essendo stato votato, chiede che sia rispettata la volontà dei cittadini. Dice … ma gli Assessori esterni sono una facoltà del Sindaco, una risorsa. Concordo solo ove si trattasse, ad esempio, di costruire nell’area comunale una centrale nucleare (faccio un esempio volutamente esagerato per essere sicuro di farmi capire). In tal caso sarebbe logico che il sindaco si dotasse di un assessore esterno esperto nella materia. Ma per le materie di ordinaria amministrazione, sacrificare i votati in favore di “chiamate dirette” non mi pare una scelta condivisibile. Pertanto, a mio sommesso avviso, “interferisce” chi – minacciando dall’sterno una crisi di governo – sostiene un assessore esterno con deleghe ordinarie (ovvero: non per la citata centrale!), mentre non interferisce l’eletto che dall’interno reclama il riconoscimento del consenso popolare ottenuto.

Taluno poi afferma: le iniziative competono a Sindaco, Assessori e Consiglieri, non ai partiti. Non condivido. Il flusso della democrazia nasce presso i cittadini, si incanala nel voto, confluisce nel governo del territorio. I partiti sono e devono essere il punto di sintesi delle istanze dei cittadini, istanze espresse attraverso il loro voto. Quindi sta ai partiti rispettare e far rispettare la volontà popolare. La politica del territorio deve precedere il governo del territorio: non per niente il governo di chiama “esecutivo”. Altro che ingerenza!

E la stessa democrazia che sta alla base del rapporto partiti-organi di governo, deve esistere all’interno di ciascun partito, nel senso che “al vertice ci sta la base”. Traduco: all’interno di ogni partito gli eletti e i nominati sono organi del partito in senso oggettivo, cioè “oggetti creati da un soggetto: la base”, non in senso soggettivo (soggetti che gestiscono un oggetto: la base).

Dice … la politica … questa politica … io non voglio averci a che fare. Non sono d’accordo. Il disinteresse dalla politica (politica, da polis, luogo dei polloi, dei molti) fa sì che a governare siano i pochi, ovvero che la democrazia diventi oligarchia. Al contrario, la nostra politica si batte in favore della democrazia, la quale è da sempre il sistema di governo più desiderabile anche se da sempre imperfetto. Ora … vi è – purtroppo – chi si avvantaggia delle sue imperfezioni per fare uno slalom a vantaggio personale, ma vi è – per fortuna – chi al contrario si sforza di migliorarla, perchè la democrazia deve essere “dinamica” come l’Autonomia, alla perenne ricerca del proprio miglioramento. Attraverso l’attenzione politica di ogni cittadino.