LA DEMOCRAZIA SACERDOTALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2016 @ 9:06 pm

Detto altrimenti: facciamo un po’ di “filosofia della democrazia”   (post 2460)

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“Vieni che ti dico come devi votare”

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La demo-crazia è stata “inventata” per evitare che al governo di … se stessi che ci fossero altri. Tuttavia anche oggi, talvolta, la democrazia tende purtroppo a diventare “sacerdotale”, ovvero tale per cui, per accedere al Dio (Democrazia”) occorra l’interpretazione di un “Sacerdote” (l’ipse dixit di turno). Con il che non si è più in democrazia, bensì in una tirannide: del pensiero, delle scelte, della vita, anche perché in tale deprecabile caso, il potere viene scisso dalla responsabilità: se va bene è merito suo, se va male la colpa è del popolo. Tanto varrebbe allora – e qui divento dichiaratamente provocatorio – organizzare una bella oligo-archia o mono-archia alla luce del sole, dismettendo la maschera dell’ipocrisia.

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download-1Democrazia, demo-crazia, parole … ma le parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani …. Pietre “private” quando le pronuncia uno di noi; “pubbliche” quando sono ascoltabili/leggibili da chiunque. Come queste mie, certo. Parole … come quella che mi ha colpito oggi (una sassata, si, proprio una sassata!), scritta da un quotidiano locale che definisce “mal-pancisti” quei consiglieri comunali che, essendo stati i più votati in assoluto fra tutti i colleghi, reclamano (udite l’ardire!) nientepopodimenoche  l’inserimento nella Giunta quale il riconoscimento della volontà popolare!!  Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un qualcosa di sacerdotale. La “stampa sacerdotale” la quale si frammette fra la verità e i lettori della verità, dando loro una interpretazione fuorviante della stessa. Infatti come si possono definire “noiosi e mai contenti mal-pancisti” coloro che semplicemente reclamano l’attuazione della volontà popolare democraticamente manifestata”? Dice … ma la gente capirà. Ma intanto vi sono anche quelli che “sono condotti per mano” a capire una non-verità. Eppoi, etichettare così falsamente una fase del flusso della democrazia, significa cercare di inquinare quella linfa. E sai com’è, batti oggi batto domani, qualcosa (purtroppo, n.d.r.) resta. E chi pagherà i danni?

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