DEMO-OLIGO-ARCHIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Ottobre, 2016 @ 4:32 pm

Detto altrimenti: Demoligarchia (ex libris)           (post 2475)

Almeno questo è mio: il termine demoligarchia. Comunque qualcosa avevo intuito, quando scrivevo in alcuni post fa che l’allontanarsi dalla politica da parte di molti trasforma la democrazia in un governo di pochi, in una oligarchia, tanto per capirsi: di quei pochi che invece non aspettano altro (che gli altri se ne allontanino tanto ghe pensi mi!).

Ma una cosa è una sorta di mini-intuizione, altra è trovare riscontro ad essa in menti ben più quotate di quella di un semplice blogger qual sono.

img_4122Di Luciano Canfora, fra l’altro avevo già letto “La democrazia-Storia di un’ideologia” (Laterza). Nella quarta di copertina: “Nel mondo ricco ha vinto la libertà. Con le immani conseguenze che questo comporta. La democrazia è rinviata ad altre epoche”.

Ed ora, finito di leggere di Gustavo Zagrebelsky “Simboli al potere – Politica, fiducia, speranza” (Laterza), sono stato letteralmente catturato (anche) da un altro libro: “Canfora- Zagrebelsky – La maschera democratica dell’oligarchia” un dialogo a cura di Geminello Preterossi (Laterza). E veniamo a quest’ultimo, che costa solo €9,5, assai ben spesi! (Chi ha detto “se ho qualche soldo compero libri. Se me ne avanza, cibo”?).

Ragazzi, questo è un post in un blog. Il mio editore mi tira le orecchie: devi essere breve, breve! Maccomesifa? Come si fa ad essere brevi di fronte a questi testi? Intanto vi dico: comperateli e leggeteli: ne trarrete un enorme vantaggio. Ma vengo all’ultimo libro citato.

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img_4123Democrazia fra la gente, democrazia nella politica. Oggi la stragrande maggioranza dei popoli occidentali inneggia alla democrazia. Ci mancherebbe altro! Chi se la sentirebbe di andare contro corrente? Formalmente, però. Di fatto … di fatto esistono varie oligarchie, centri di potere più o meno occulto, leggi speciali, eccezioni di legge, bilanci e gestioni separate, privilegi immorali legittimati da leggi amorali, e chi più ne ha più ne metta. Ed ecco le oligarchie (isole di privilegi e di potere). Cito dal testo “la democrazia è il regime dell’uguaglianza, dell’isonomia, della legge uguale per tutti. L’oligarchia né il regime del privilegio”. Orbene, le oligarchie (quelle di oggi, tali di fatto), ovviamente non si possono mica autodefinire tali! Ci mancherebbe altro! Al massimo si autodefiniscono “aristocrazie” nel senso “noi voliamo alto perché siamo i migliori ed operiamo al meglio per il bene di tutti”. Resta poi da capire chi sono quei tutti. Oligarche, oligarchi. Costoro mica possono distruggere gli apparati democratici! Già, perché formalmente si proclamano democratici (per distinguerli dai democratici veri permettetemi d’ora innanzi di definirli “mocratici”. Grazie). E costoro, allora, i mocratici, che fanno delle istituzioni politiche? Semplice: di fatto le svuotano, non le fanno funzionare o al massimo le attivano su materie marginali non significative. Tutto ciò si impone loro per non perdere il consenso da parte della gente (distratta). Anche nella politica, soprattutto nella politica.

Ed allora ecco le due politiche: quella vera, spesso. sotterranea e quella “sulla scena” delle istituzioni che spesso è solo una messinscena per distogliere il pubblico dalla realtà del potere che sta nel nucleo più profondo del segreto (Elias Canetti). Il potere. In passato era, insieme al denaro, lo strumento per conquistare terre, rovesciare rapporti di classe, civilizzare il popolo proprio o altrui. Oggi potere e denaro sono fine a se stessi: più ne ho più ne voglio. The rest are details direbbe tale Einstein. Da qui e qui, il declino della politica.

Declino della politica  anche perché gli Autori fanno una amara constatazione, e cioè che le speranze del 1848 di porre fine alle oligarchie sono state tradite dalla storia (e qui citano il fallimento della rivoluzione d’Ottobre che ha sostituito oligarchia a oligarchia e il socialismo cinese, divenuto il più esasperato capitalismo). “Questo comporta una infinita serie di scelte etiche da parte dei singoli ( e fino a qui …. n.d.r.) ma,  a livello di soggetti collettivi, il proporsi solo il realmente possibile anziché arroccarsi nell’idoleggiamento di propri ideali metastorici. Nella pratica ciò comporta infinite gradazioni di compromessi, fino alla paralisi completa nella quale si trovano i sistemi politici attualmente funzionanti in Occidente”.

Mi fermo qui. Quel tanto che – mi auguro – vi possa indurre a leggere questa “maschera democratica dell’oligarchia”. Dai, 135 paginette quasi tascabili … dai che poi ne riparliamo insieme.

Good Book Everybody!

(Nel prossimo post: Good Bike Everybody!)

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