REFERENDUM E QUORUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2016 @ 10:22 am

Detto altrimenti: non facciamoci prendere per il quorum , andiamo a votare!              (post 2495)

Per la validità del prossimo referendum, di questo referendum, non è richiesto che a votare vada un numero minimo (quorum) di elettori. Bene, anzi, benissimo! Per gli altri, se questo referendum passa, vigeranno quorum minori. Bene, anzi, benino.

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Perchè solo benino? Perché “chi tace non dice nulla” statuiva l’antico Diritto Romano. Ecco, e invece chi oggi non va a votare nei referendum “dotati” (rectius, “afflitti”) di quorum, non è vero che non dica nulla. Dice “no” ed un “no” che vale di più del “no” di chi si reca a votare “no” : e’ infatti un “no” che vale il doppio di un opposto “si”. Quindi, in questo caso, la legge NON è uguale per tutti.

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“Non vado a votare e peso di più …”

Infatti il “no” dell’assenteista innanzi tutto tende ad impedire addirittura la possibilità che vinca il si, in quanto il suo non voto contribuisce al non raggiungimento del quorum, quindi contribuisce al “no”: ed ecco il suo ingiusto doppio valore rispetto a chi si mette in tasca il suo bel certificato elettorale (dove diavolo l’avrò messo l’ultima volta? Acc … hanno spostato il mio seggio, me l’avevano scritto … me ero dimenticato .. ora vado nella nuova sede, certo che con questo tempaccio, piove a dirotto …). Non è la stessa cosa (per i sostenitori del “si”) perdere di fronte a chi ha combattuto, rispetto al perdere di fronte a chi non è nemmeno sceso in campo.

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downloadSiamo coerenti: l’esercizio del voto è il primo diritto democratico ed anche il primo dovere. E allora, cosa aspettiamo a togliere tutti i quorum? La loro abolizione stanerebbe i furbetti del quartierino residenziale “Non Voto Residence Club”. In questo auspicabile caso, chi vedesse approvata per referendum una norma che non condivide non potrebbe prendersela con nessuno. Infatti già il nostro Padre Dante Alighieri si era occupato del problema dei referendum quando nella sua Divina Commedia scriveva “chi è causa del suo mal pianga se stesso” e parlando dell’Italia,  parlava “ del bel paese là dove ‘l sì suona”. 

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