TRIDENTUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Ottobre, 2016 @ 6:18 am

 

Detto altrimenti: nome romano? Si, certo … ma perchè?   (post 2496)

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Trento, Piazza Duomo: la statua del Nettuno con il suo bel tridente … che c’azzecca con una città di montagna? Dice … quelli i Romani si sa la facevano da padroni dove arrivavano e diffondevano la loro cultura, e “romano” deriva da “ramnus” che significa “uomo del fiume” (Tevere), sempre di acqua si tratta. Tevere … ma anche Noce, visto che oggi in Val di Non troviamo il cognome Ramus …

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Si vabbè, ma veniamo al tridente di Nettuno. Presto detto. Immaginate di arrivare con un areoplano su Trento, da sud, qualcosa come 2500 anni fa. Vedreste una valle al cui centro confluiscono tre fiumi: l’Adige, il Fersina e il Velo: un tridente d’acqua, appunto! Da qui il numero “tre” e dal tre al tridente il passo è breve. Che poi lo usasse Nettuno è un di più.

Trento e la Valle dell’Adige, terra (anche) di passaggio, che si è arricchita di molte culture. Io sono genovese e vivo a Trento da trent’anni. Il parallelo con la mia città natale è inevitabile. Anche Genova è stata crogiuolo di civiltà, basti pensare al lessico dialettale: camallo, lo scaricatore di porto (d’una volta, oggi ci sono container e gru), deriva dall’arabo kamal, portatore; mandilu, fazzoletto, dal greco mandili; carega, sedia, dal greco carekla; etc..

imagesTuttavia esiste una differenza fra le due città: Genova si muoveva con le sue navi, andava “all’estero”, vi fondava i “fondaci commerciali”, esportava ed importava culture diverse. Trento, al passaggio delle culture (armate) si chiudeva nei tanti castelli. Chi poteva. Gli altri, sui monti. Per quanto … anche Genova e la Liguria erano esposte ai “passaggi” (sbarchi) dei pirati saraceni, per cui molti paesi sono stati costruiti nascosti alla vista dal mare (hai visto mai che non vedendoci …).Poi ci sono ovviamente le eccezioni, anche nobili, manco a dirlo, ma fondamentalmente questa differenza resta. Senza merito o demerito per nessuna delle due “capitali”, perchè di due capitali si tratta: di due capitali della Storia.

La foto delle tre bandiere: i comandati liguri erano molto apprezzati, ricercati e ingaggiati dalla marineria di mezzo mondo, inglese in testa. Infatti quando i pirati vedevano issata su una nave la bandiera di un comandate ligure (croce rossa in campo bianco, bandiera di S. Giorgio protettore di Genova, da sempre bandiera di Genova) evitavano di attaccarla perché temevano di avere la peggio. E fu così che la Perfida Albione fu “trascinata” ad incorporare la “nostra” bandiera nella sua. L’avreste mai detto?

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Il declino. Quello della Repubblica Marinara fu dovuto alle lotte interne delle famiglie più potenti fra le quali spiccano i Fieschi e i Doria. E a Trento? Si può parlare di un inizio di declino? Esiste un declino? Forse si, ma non per la lotta fra famiglie ma per il rischio che una politica democratica, disinteressata, fatta dai molti per i molti, dai polloi per i polloi per dirla in lingua greca, non risesca a sconfiggere  una politica di autoconservazione delle poltrone dei soliti pochi, attenti a incastrare i tasselli in modo che io sia rieletto, tu anche, tu a Roma, io a Trento, tu in Provincia no in Regione, etc. etc.. Purchè sia. Ora poi, con il nuovo senato ci dobbiamo organizzare, a maggior ragione (penso male? Si, ma a pensar male si fa peccato ma si indovina, n.d.r.).

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Dice … ma guarda un po’ questo diavolo d’un blogger mezzosangue linguaccia toscana (di quelle maledette da Curzio Malaparte, già … uno con quel cognome   Mala-parte!), mezzo-toscano da parte del suo babbo (nato a Montalcino) dove è andato a parare! L’ha presa larga da niente, l’ha presa … vatti a fidare … uno comincia a leggere un post storico e finisce nella politica … Be’ raga, che ci volete fare? Avete letto sino a qui? Bene, grazie: era quello che mi auguravo. Ed ora, amiche e amici, riflettiamo, riflettiamo … e soprattutto: commentate questo post, gente, commentate!

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