ANTIPOLITICA E VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2012 @ 5:51 pm

Detto altrimenti: “Maledetti toscani!” scriveva tale Curzio Malaparte, e difatti anche ‘l mi’ babbo gli era toscano, di Montalcino … ovvia … siamo linguacce, lo si sa, che ci volete fare …

Enrico Bondi, di Arezzo come Fanfani (1908 – 1999) e come il poeta Pietro l’Aretino (1492 –  1556):

Io sono l’aretin, censore tosco,
a tutti taglierò fuorchè a Cristo
scusandomi col dir “non lo conosco”.

Forza Bondi! Peccato quel cognome … infatti quando udii per la prima volta che “Bondi” era stato incaricato di tagliare la spesa pubblica, per poco non mi è venuto un colpo … poi ho capito che gl’era un altro Bondi … fuiiii … Ma facciamo i seri. Dice … comincio dalle auto blu e dalle scorte. Bene. Le auto blu. Ne abbiamo, anzi, “loro” ne hanno 60.000 (sessantamila). Molte di più che negli USA, Germania, Francia, etc.. Ora Bondi sforbicia e molti si ribellano. Il grave della situazione sono due, cioè ci sono due “gravi”: il primo che le auto siano state assegnate; il secondo che da molti ci si opponga a che vengano tolte. Ciò denota, da parte della casta di turno, un sentirsi fuori e al di sopra dei problemi, un sentirsi non soggetti al destino comune della Nave Italia, un non volere considerare che con il costo di gestione di un’auto blu si può pagare la pensione ad un esodato. Andate ad informarvi quanto costa una rata mensile full leasing di una berlina (non di lusso, diciamo una Passat berlina diesel 2000 c.c.). Non parliamo poi se l’auto è di livello superiore e se inoltre è dotata di autista! Da una Lancia Thesis con autista ce ne escono quattro di pensioni per gli esodati! Ecco, l’autista, ma che vogliamo fare? Creare altri disoccupati? La Pivetti si preoccupa di questo. Eh no, cara, un ci casco! Mi costa meno pagarli questi autisti e lasciarli a casa, oppure impiegarli in altri mestieri. In Trentino molti esodati sono stati assunti per la manutenzione delle piste ciclabili. Ma ce lo vedete l’autista del potente di turno che si abbassa a tali vili mestieri? E poi a Roma mica e’ scianno (toscano, mica le hanno) piste ciclabili a sufficienza per così tanti autisti … ovvia … gnamo …

Il Governo ha presentato un primo piano di interventi per il sud: alcune decine di milioni di euro per ogni voce. Sempre meglio che niente. Infatti la scala dei valori andrebbe cambiata in quanto sulla bilancia dell’equità da un lato ci sono “cose” come 17 miliardi di euro per circa 90 cacciabombardieri F35 (180 milioni di euro ciascuno: ma sono fatti d’oro, oppure dobbiamo pagare noi la ricerca e lo sviluppo della fabbrica USA che li ha realizzati?); ci sono “cose” come il TAV, treno alta velocità perché le merci di oggi sono esigenti, vogliono arrivare prima, non hanno tempo da perdere … e non importa se la tratta TAV TO-MI è sottoutilizzata ed è costata sei volte il preventivato. Sull’altro piatto della bilancia intanto ci abbiamo messo le decine di milioni di cui si disceva dianzi e un po’ di auto blu. Poi si vedrà. Forza Bondi, e si disceva …

Antipolitica? A chi la colpa di ciò? La protesta dei cittadini non sta trovando uno sfogo politico, cioè non sta trovando un partito politico al quale rifarsi, al quale aderire per dimostrare con il metodo democratico del voto la sua disapprovazione per ciò che è stato fatto o non fatto. Ed ecco che il cittadino comune non va a votare e invece del “voto” esprime un “vuoto”. Ma i vuoti in natura non esistono. Gli spazi vuoti vengono subito riempiti da qualcosa o da qualcuno. Grillo? Ma è un teatrante, un buffone, un comico … Già, ma nell’antica Grecia, nella repubblica ateniese di Pericle, 2.500 anni fa, le maggiori verità le maggiori critiche al sistema e le maggiori proposte politiche venivano declamate dagli attori comici nelle commedie, in teatro, che poi era il luogo ove maggiormente si formava l’opinione pubblica, più che nelle disertate Assemblee. Attenta, politica tradizionale, attenta … Comunque , a riempire il vuoto … sempre meglio un comico che si dà alla politica piuttosto che un dittatore …

Quanto pagare la politica. Molto meno, direi, anche visti i risultati. E poi, in un Paese nel quale trovare e mantenere il lavoro è difficilissimo, nel quale arrivare alla pensione è arduo, la politica non può più essere un “mestiere” privilegiato, bensì deve tornane ad essere un onere molto meno remunerato che attragga solo chi la percepisce come doveroso servizio pubblico. E poi, i cosiddetti “rimborsi elettorali”, ma via! L’aver deciso di dimezzarli è la testimonianza che non erano rimborsi. Il dimezzamento avrebbe infatti un senso solo se si fosse deciso i rimborsare solo la metà dei costi documentati … ma poi, si è mai visto che uno decida dassè (toscano, decida lui stesso, da se stesso) quanto pagarsi di stipendio e quanto rimborsarsi di spese vere o presunte? Gnamo …

Il modo di presentarsi e di esprimersi. Il modo è importante. Tuttavia io preferisco fare attenzione alla sostanza, ai contenuti. Nel secondo “ventennio”, quello appena concluso, i modi erano manageriali, frutto di studiate tecniche comunicative, richiamavano modelli esteriori e di consumismo cui molti gradivano e amavano ispirarsi … e sognavano. Sogni, appunto. Oggi sono emersi modi aggressivi, beceri, che richiamano un po’ l’aggressività del personaggio Fantozzi di prima maniera … Ma noi, noi non  facciamoci ingannare dai modi. Guardiamo alla sostanza. Anche alla sostanza che ci auguriamo la politica “tradizionale” sappia una buona volta tornare ad esprimere. Utinam an … fosse vero che ciò accadesse, cioè detto di un fatto che si desidera che accada. Altrimenti sarebbe utinam ne, cioè Dio non voglia che ciò accada … evviva il latino!

Terrorismo. Da condannare senza se e senza ma. Certo che anche questo è frutto dell’amoralità dilagante, dello spazio lasciato purtroppo orfano di pensieri positivi, di speranze, di progetti nel futuro, di equità, di equilibrio … Ricordo gli anni ’70. Lavoravo ala Stet, a Torino. Mi misero i vetri antiproiettile alla finestra dell’ufficio al primo piano della palazzina di Via Bertola … ricordo l’impressione che ne ricevetti … Poco dopo rapirono l’On. Moro. E ancor prima, a Genova, quando i Carabinieri si presentarono a casa mia a perquisire tutte le case della zona (S. Martino d’Albaro) alla ricerca del giudice Sossi, rapito dai terroristi … Ma vogliamo il ripetersi di questi drammi? No di certo. Ribelliamoci! Anche contro queste aberrazioni occorrerebbe scendere in piazza, tutti, uniti, subito! Contro la delinquenza terroristica e contro chi ha lasciato gli spazi vuoti. Senza aspettare di riunirci in occasione del funerale della vittima di turno. Se non ora, quando?

Per oggi basta così. Domani è la Festa della Mamma: viva tutte le Mamme!