ASSICURAZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Gennaio, 2017 @ 6:19 pm

Detto altrimenti: due pesi, tre misure …. (post 2607).

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Consigliere regionale incidentato nell’esercizio delle sue funzioni

E’ di questi giorni sulla stampa locale: i Consiglieri Regionali sono assicurati in caso di morte e infortuni anche nel caso che l’evento sia avvenuto durante una sciata sulle piste innevate. Costo dell’assicurazione, €750,00 all’anno, per €500,00 a carico della Regione (!?). Insorgono i Giudici di Pace: non è giusto, noi non siamo assicurati nemmeno per incidenti avvenuti per causa di servizio! Ed ecco l’assurdo: la “giustizia” sarebbe ripristinata se anche questi ultimi avessero lo stesso benefit, non se la copertura assicurativa riguardasse – per tutti – solo gli incidenti avvenuti per causa di servizio.

(Replica l’Assessore regionale: “Senza entrare nel merito (ecco il punto! N.d.r.) … spetta allo Stato la gestione dei Giudici di Pace …”. Mentre alcuni cittadini gridano all’ennesimo privilegio scandalo)

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Ma anche così i conti non tornano. Infatti i poliziotti artificieri che vanno a disinnescare ordigni e che talvolta ci lasciano una mano ed un occhio (caso recentissimo a Firenze, per il disinnesco di una bomba posta davanti alla sede di un circolo politico), ecco, questi poliziotti  NON sono assicurati!

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Ma andiamo oltre. Chi opera nel settore delle opere pubbliche è obbligato dalla legge ad assicurarsi – a proprie spese – non per incidenti o morte, ma per la responsabilità civile che potrebbe insorgere nei confronti della Pubblica Amministrazione, la quale vuole in tal modo essere certa di potere incassare il dovuto risarcimento. Lo so, si tratta di una assicurazione di tipo diverso dalle precedenti, ma già che c’eravamo, mi tolgo un sassolino dalla scarpa. Vengo al dunque. Tu sei amministratore di una SpA pubblica per sette anni e per sette anni paghi di tasca tua la prevista assicurazione. Ben oltre la fine del tuo mandato, ad esempio dopo ulteriori tre anni, la Corte dei Conti ti contesta di avere procurato un danno. L’assicurazione ti copre solo se tu, alla scadenza dei sette anni di cui sopra, hai stipulato la cosiddetta polizza postuma: infatti l’evento coperto dalla assicurazione non è il tuo operato, ma la denuncia della Corte dei Conti, la quale ti può perseguire fino a dieci anni dalla cessazione del tuo incarico. Allora tu – se sei bene informato e ti ricordi di farlo – ti rivolgi alla tua compagnia di assicurazione e chiedi la stipula di una polizza postuma per dieci anni. Ma loro te la fanno solo per cinque. Morale: per i secondi cinque anni dalla cessazione dell’incarico tu stesso e la PA siete scoperti, nel senso che in caso di danno tu sei semplicemente rovinato (ti possono portar via la casa dove abiti) e comunque la PA non sarebbe risarcita del danno subito. Un suggerimento per i miei ex colleghi amministratori (anche) di SpA pubbliche: costituite tutti i vostri beni in “patrimonio familiare”, non aggredibile in casi simili.

Banchieri. E quelli che hanno provocato danni alle banche? Erano assicurati, oppure chi ha dato ha dato ha dato, chi ha auto ha auto auto, scurdammune ‘o passato simme napule paisà?

Cosa vi avevo detto? Assicurazioni? Due pesi, tre misure … anzi quattro!